Movida a Napoli, è lite sui divieti: e per spostare i baretti si pensa a sgravi fiscali

Movida a Napoli, è lite sui divieti: e per spostare i baretti si pensa a sgravi fiscali
Fatta l’ordinanza per contrastare la «malamovida» si punta adesso alla delocalizzazione del by-night. L’obiettivo è creare un’isola del...

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Fatta l’ordinanza per contrastare la «malamovida» si punta adesso alla delocalizzazione del by-night. L’obiettivo è creare un’isola del divertimento fuori dai luoghi abitati: centro direzionale e Molo San Vincenzo le due aree individuate e delle quali si parla da tempo. E intanto il Consiglio comunale è chiamato nei prossimi mesi a lavorare con le commissioni consiliari competenti (Sicurezza e Attività produttive) per modificare entro l’estate il regolamento sicurezza del Municipio. Sulla scorta di quanto avvenuto a Roma nel 2019, quando la giunta guidata da Virginia Raggi approvò un nuovo regolamentato di Polizia urbana rendendo permanenti le decisioni legate alla vendita e al consumo di bevande alcoliche da asporto. Stop dunque a ordinanze temporanee. 

Una partita tutta politica. Mettere d’accordo le varie anime che compongono maggioranza e opposizione non sarà semplice: tra i difensori della quiete pubblica e dei residenti e quelli delle istanze dei gestori dei baretti. La soluzione a tutto questo sarebbe sradicare la movida da zone in cui è diventato impossibile vivere: basti pensare ad alcune vie di Chiaia, al centro storico, a via Aniello Falcone, a Coroglio. Posti in cui anche le abitazioni hanno perso valore. Sullo sfondo restano i nodi legati ai controlli, vera sfida dell’ordinanza appena emanata. La prova del nove già questo weekend: le nuove regole entreranno in vigore oggi. 

Due le strade percorribili: incentivi economici diretti per i gestori dei locali, o consentire l’accesso a misure tipo sgravi fiscali e scontistica su tasse comunali. Sugli incentivi spinge parte della giunta Manfredi, anche se da Palazzo San Giacomo si viaggia con il freno a mano tirato: «Siamo senza fondi - spiegano dal Comune - e sarebbe difficile pensare ad una misura del genere. Al momento non siamo in condizioni di fare questa cosa. Si stanno facendo tanti sacrifici economici e pensare di poter dare incentivi diventa davvero complesso». La porta rimane comunque aperta, ma i tempi e i modi di applicazione restano quanto mai incerti, almeno per il momento. Più probabile mettere in campo sgravi su affitti e sconti sulle tasse, come la Tari, esclusivamente per quelle attività che decideranno di spostarsi. Per quanto riguarda le zone, restano due quelle sulle quali poter investire: centro direzionale, dove già c’è un locale notturno che lavora, e il Molo San Vincenzo. Su quest’ultimo dal Municipio c’è già un ragionamento: «La movida al Molo San Vincenzo è una cosa sulla quale si sta ragionando. Non ci sono abitazioni e in quell’area ci sono soltanto alcuni uffici della Marina».  

Intanto già scalciano i sindacati dei vigili urbani. «Siamo preoccupati che l’ordinanza ricada soltanto su di noi», ma non sono i soli. «Il primo atto della nuova amministrazione comunale ci presenta chiaramente la visione della città della giunta De Luca, pardon, Manfredi. Anche se un’ordinanza così ricca di autoritarismo francamente, nei suoi contenuti, nemmeno nei momenti peggiori delle follie deluchiane l’avevamo letta». L’affondo arriva da Rosaria Galiero, portavoce della segreteria cittadina del movimento demA. «Il sindaco - aggiunge l’ex assessore alle Attività produttive - giustifica l’ordinanza come necessaria risposta ad anni in cui la città ha vissuto uno stato di totale anarchia. Mi chiedo se il primo cittadino quando viene da Nola prima di barricarsi a Palazzo San Giacomo abbia fatto veramente un giro in città ed abbia compreso quanto sia fragile l’equilibrio sul quale si poggia la ripartenza per i prossimi mesi, tra rincari ed incertezze».

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Il Mattino