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Esce dal coma ma qualche ora dopo ci torna, e poi muore, per un boccone andato di traverso: vogliono che sia fatta piena luce sull'accaduto i figli di una paziente 78enne, deceduta il 25 gennaio scorso in una struttura ospedaliera di Napoli.
La donna è stata ricoverata a causa di una insufficienza respiratoria legata al Covid-19 il 4 dicembre scorso. Lo stesso giorno i sanitari decidono di trasferirla in una sub-intensiva dove rimane fino al 31 dicembre.
Mezz'ora dopo quando un altro medico dice alla figlia della paziente che la madre per quel boccone ingerito era andata in apnea respiratoria e poi in arresto cardiaco, con gravi danni celebrali irreversibili. La donna morirà diversi giorni dopo, in terapia intensiva, senza mai risvegliarsi e i figli, convinti che qualcosa non sia andato per il verso giusto hanno presentato una denuncia, lo stesso giorno in cui la madre è deceduta, contestando l'omicidio colposo e le lesioni personali colpose. Nell'ambito dell'indagine la salma è stata sequestrata e sottoposta all'autopsia alla quale ha anche assistito un consulente nominato dal legale della famiglia, l'avvocato Maurizio Zuccaro, il quale si sta occuopando della vicenda insieme con un team composto anche dagli avvocati Barbara Esposito e Elio d'Alessio e dall'avvocato civilista Giovanna Ziello.
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