Napoli, gigantesco murales nella Galleria Borbonica: l’opera di Aldam stupisce i turisti del sottosuolo

Napoli, gigantesco murales nella Galleria Borbonica: l’opera di Aldam stupisce i turisti del sottosuolo
Un gigantesco murales nel tunnel della Galleria Borbonica diventa un caleidoscopio di colori sgargianti della bandiera della pace. L’opera dell’artista napoletano...

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Un gigantesco murales nel tunnel della Galleria Borbonica diventa un caleidoscopio di colori sgargianti della bandiera della pace. L’opera dell’artista napoletano Aldam, realizzata grazie all’iniziativa dell’Associazione Borbonica Sotterranea, ha un’ampiezza 30 metri quadrati (6 x 5 metri) ed è stata realizzata sul muro in cemento armato che ha chiuso la zona terminale della vecchia galleria della LTR, dove è stato costruito l’impianto di ventilazione della linea 6 della metropolitana. L’originale murales rappresenta un Atlante intento nel sostenere sulle spalle il sottosuolo e la sovrastante Piazza del Plebiscito, simbolo di Napoli, con tanto di colonnato e chiesa di San Francesco di Paola.

Grande è lo stupore dei turisti nel vedere spuntare dal buio questo gigante marmoreo alla fine del “percorso avventura”, ovvero quella parte così denominata della visita alla Galleria di via Morelli che consente di navigare a bordo di una zattera sul cunicolo dell’ex LTR diventato un piccolo fiume che scorre nelle viscere della città e che approda adesso davanti a questo murales. Un’immagine potente con cui l’associazione, presieduta dal geologo Gianluca Minin, intende lanciare un messaggio forte e chiaro: è un’impresa “titanica” sostenere da soli il peso di aver messo in sicurezza e reso fruibili per i turisti questa enorme fetta delle cavità del sottosuolo partenopeo. 

 

Tutto ciò è stato reso possibile dall’instancabile lavoro dell’associazione e dei tanti volontari che sin dalla scoperta della Galleria Borbonica hanno portato il loro contributo e continuano ancora oggi a farlo. Da anni infatti i componenti dell’associazione, oltre ad accogliere i turisti organizzando visite guidate, si occupano periodicamente del monitoraggio delle circa 100 cavità presenti sotto la collina di Pizzofalcone, individuando ed eliminando infiltrazioni legate a perdite delle reti idriche e fognarie o segnalando eventuali problemi nella statica delle volte. Di fatto si occupano di “sostenere" con la loro forza e passione il tufo su cui sono presenti le fondazioni degli edifici. Da qui l’idea di rappresentare questo lavoro con l’immagine di Atlante. Il murales è dunque l’occasione per raccontare ai napoletani ed ai turisti di tutto il mondo il grande lavoro che c’è dietro e che questa visita rappresenta non solo un pezzo di storia, di archeologia e di architettura di Napoli, ma anche una storia di passione e di amore di tanti napoletani nei confronti della loro città. Lo stesso artista, Andrea Scalò, in arte Aldam, napoletano classe ’85, ha offerto il suo contributo “alla causa”.

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Il Mattino