Diciamocelo con onestà, certe sere passare in Galleria fa venire i brividi di paura: ragazzacci, ubriachi, malintenzionati. Chi l’ha provato sa quant’è...
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LA MULTA
È successo venerdì sera. Cinquecento «tangheri», molti provenienti anche da lontano, Puglia, Sicilia, Lazio, si sono dati appuntamento per la «Milonga Legale» organizzata da Francesca Longobardi e Assia Smorra che si sono inventate «Milonga per caso», un’associazione che raccoglie e diffonde la passione per il tango.
La manifestazione s’è svolta già in altre occasioni: «E anche in questo caso, come per il passato, avevamo chiesto e ottenuto tutti i permessi necessari», dice con rabbia Francesca Longobardi. L’altra sera l’appuntamento era per le 20,30 ma dopo mezz’ora si sono presentati tre agenti della municipale. Sembrava un controllo di routine, com’è giusto che si faccia. Agli agenti è stato mostrato il permesso ottenuto direttamente dalla segreteria del sindaco oltre a tutto il pacco di documenti necessari per un evento del genere. Hanno visto pure il messaggio inviato due settimane fa dalla segreteria del sindaco al responsabile dell’Unità operativa dei vigili di Chiaia affinché sapesse e, nel caso, chiedesse ulteriori approfondimenti. «Mancavano la licenza di pubblico spettacolo e la validazione per l’impatto acustico», spiegano laconicamente i vigili senza ulteriori chiarimenti.
IL CONCERTO
Si tratta della stessa documentazione che, secondo il Comune, mancava nella notte in cui il cantante Tony Colombo face un mini concerto il piazza del Plebiscito per dichiarare il suo amore alla futura sposa. In quell’occasione, purtroppo, non c’erano vigili in giro a contestare la mancanza di documentazione, venerdì sera, invece, c’erano: «E sono stati irremovibili - spiega la Longobardi - non hanno voluto sentire ragioni. Hanno sospeso l’evento e siamo state costrette a rimandare a casa cinquecento persone che avevano aderito, che pensavano di ballare e divertirsi, gratuitamente, e non hanno potuto farlo». Subito partirà la contestazione per la contravvenzione, poi una volta concluso quel percorso burocratico si aprirà una vera battaglia legale: «Sono avvocato - chiarisce Francesca Longobardi - assieme a un collega valuterò la possibilità di chiedere i danni, anche morali, per il mancato svolgimento dell’evento». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino