Napoli, neonata in rianimazione. Sos della madre: «Un trapianto per salvarla»

Napoli, neonata in rianimazione. Sos della madre: «Un trapianto per salvarla»
«Mia figlia ha bisogno di continue trasfusioni. Ecco perché chiedo aiuto a tutti: vorrei che emergesse la presenza di Dio nelle nostre vite, nonostante le tante...

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«Mia figlia ha bisogno di continue trasfusioni. Ecco perché chiedo aiuto a tutti: vorrei che emergesse la presenza di Dio nelle nostre vite, nonostante le tante sofferenze che ognuno di noi sta vivendo da un anno». Morena Minutolo, 31 anni, abita a Chiaiano ed è la madre di S., una neonata di 5 mesi, che oggi è ricoverata nel reparto di terapia intensiva di Cardiochirurgia pediatrica al Monaldi perché affetta da miocardia acuta. La piccola è la minore dei 4 figli: «gli altri hanno 17, 13 e 4 anni e sono tutti maschi». Il calvario di Morena e di suo marito è iniziato poco tempo fa, quando i genitori hanno saputo che la bimba aveva avuto il Covid.

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«Non se ne era accorto nessuno perché non mostrava sintomi già nei primi mesi della nascita - spiega la madre - è nata sana e veniva curata attraverso aerosol, perché si pensava che si trattasse solo di muchi al naso e che non ce ne erano alle spalle né al petto. Di questa cosa ci siamo accorti soltanto il 26 febbraio scorso all’una di notte - continua Morena - quando siamo andati al Santobono e al San Paolo. In quest’ultimo si sono accorti di questo cuore ingigantito. Così siamo andati di nuovo al Santobono e lì è emerso che il cuore era appunto ingigantito e che mia figlia aveva una forte infezione che si chiama miocardite: il cuore quasi non batteva più».

Proprio la mamma aveva notato che la bimba aveva una protuberanza che cresceva a vista d’occhio sotto al petto dal lato sinistro. Una sporgenza evidente finanche attraverso i vestiti. «Circa due settimane fa mi sono accorta che mia figlia aveva un respiro molto affannoso e faceva addirittura rumore. Così dopo averla trasportata al pronto soccorso del Santobono, poi al San Paolo e di nuovo al Santobono, adesso è ricoverata nella terapia intensiva del Monaldi, dove è stata operata ieri mattina perché ha bisogno di continue trasfusioni. In pratica servirebbe un trapianto di cuore, perché lei ora respira con il suo e con uno artificiale (Berlin Heart)».

Una situazione abbastanza critica, tanto che i medici hanno parlato di un cuoricino paragonabile a quello di un 90enne, come riferisce la madre della neonata, che in queste ore chiede solo aiuto per la sua bimba: «Mi sono affidata al Signore - dice - ma anche al buon cuore di chi vorrà aiutarci a salvarla. Ecco, quello sarà il segno della presenza di Dio nelle nostre vite», conclude Morena.

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Il Mattino