Napoli, occupata la facoltà di Lettere dell'Università Federico II: «Basta lezioni a distanza»

Occupata la facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II, ma è giallo. L'annuncio arriva in mattinata dal Collettivo Studenti Federico II ma il direttore del...

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Occupata la facoltà di Lettere e Filosofia della Federico II, ma è giallo. L'annuncio arriva in mattinata dal Collettivo Studenti Federico II ma il direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Andrea Mazzucchi, dopo aver incontrato i loro rappresentanti si è trovato di fronte «sicuramente delle persone che non appartenevano al mondo universitario e sicuramente non sono studenti, pur qualificandosi come tali». Inizialmente l'occupazione si era concentrata sulle aule del piano terra, alcune delle quali già usate come aule studio, ma nell'arco di qualche ora è stato occupato tutto l'edificio, con il direttore Mazzucchi obbligato a mettere in sicurezza «gli uffici del personale e gli studi dei docenti». Non appena è stato informato, il rettore Matteo Lorito ha proceduto come da prassi a informare Questura e Prefettura, e nelle prossime ore valuterà come intervenire.

Nel loro documento, gli studenti occupanti sottolineano come la pandemia abbia reso «più evidenti le differenze sociali e la selezione di classe», rimarcando il mancato rinforzo dei mezzi pubblici, la mancata assunzione di docenti per poter aumentare il numero delle classi e ridurre il numero di studenti per aula. «È per questo che oggi riapriamo le porte della Facoltà di Lettere e Filosofia, per restituire a tutti il primo dei luoghi del sapere di cui siamo stati privati». Il Collettivo - che secondo Mazzucchi è composto da non più di dieci persone - precisa poi: «Facciamo questa scelta per prendere in mano il nostro presente e per costruirci un futuro. Non crediamo a candidati, politici e partiti e li invitiamo a star fuori dai nostri percorsi e di non venire a speculare sulle esigenze di partecipazione. È evidente che la Dad non può essere la risposta e che non può che essere considerata come una soluzione transitoria e assolutamente non confermabile». La settimana scorsa lo stesso Collettivo Studenti Federico II aveva riaperti la discussa aula studio alla Mensa Occupata di via Mezzocannone, ribadendo che «nel rispetto della cura di tutti, abbiamo trovato un modo per non perdere di vista l'importanza dello scambio umano e combattere l'isolamento sociale» e invitando a tenere sempre la mascherina e rispettando il distanziamento di almeno un metro.

«Non so chi siano, si sono qualificati come studenti ma non possiamo sapere se lo sono davvero» chiosa Mazzucchi, che li ha incontrati. «Ci chiedono il ritorno in presenza, e gli ho ribadito che è quello che vogliamo anche noi docenti, che l'Università riapra e riprendano le attività in presenza, considerando la tutela della salute di studenti e personale prima di ogni cosa». Alcune attività, poi, già sono in presenza, come per quelle dei ricercatori, gli esami e le sedute di laurea, sempre rispettando le norme anti-Covid. «Queste persone stanno fermando con l'occupazione di questi spazi l'attività in presenza di altre centinaia. Le loro sono richieste contraddittorie» insiste il direttore che ricorda come «le lezioni in presenza, come annunciato dal rettore Matteo Lorito, ricominceranno a marzo. Un ulteriore contraddizione, quindi. Non capisco le ragioni di questa occupazione, sono aperto al dialogo ma non ho trovato elementi di condivisione».

Allertato immediatamente il rettore Lorito che a sua volta ha comunicato l'edificio universitario di via Porta di Massa occupato agli enti preposti questura e prefettura. «Abbiamo segnalato stamattina e anche stasera (ieri, ndr), sottolineando la nostra preoccupazione perché non possiamo garantire la sicurezza all'interno del dipartimento». Sulla loro identità poi resta il giallo: «Ho parlato con le rappresentanze degli studenti e non conoscono queste persone, anche il Coordinamento Universitario Link hanno dichiarato di non sapere nulla di questa occupazione». 

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Il Mattino