Napoli, occupata la facoltà di Lettere della Federico II: «L'Università è sparita dalle agende politiche»

Napoli, occupata la facoltà di Lettere della Federico II: «L'Università è sparita dalle agende politiche»
Occupata la Facoltà di Lettere della Federico II. Dopo i licei, ora, è il turno delle Università. «Occupiamo perché il mondo universitario...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Occupata la Facoltà di Lettere della Federico II. Dopo i licei, ora, è il turno delle Università. «Occupiamo perché il mondo universitario è sparito dal dibattito pubblico e politico - spiega una studentessa del primo ateneo partenopeo che continua - la didattica a distanza era partita come strumento emergenziale, ma da quasi un anno ormai ci troviamo in questa situazione». 

L'università, spiegano i ragazzi del Collettivo Lettere Occupata «non è un esamificio fatta di lezioni nozionistiche e di esami. Questa situazione già in atto da anni, inoltre, è stata esasperata dalla chiusura delle aule. Abbiamo perso la possibilità di confrontarci e di scambiarci esperienze, cosa importantissima per gli studenti».

Quello che chiedono è di poter scegliere: «Vorremmo tornare in aula, ma con possibilità di scelta: magari gli studenti lavoratori vorrebbero continuare con la didattica a distanza, ma chi vive vicino l'università o gli studenti fuori sede devono poter decidere di tornare in aula». 

«Non siamo noi a prendere le decisioni su come rientrare in sicurezza negli atenei, ma dobbiamo essere interpellati sulle decisioni, dato che siamo noi ad essere coinvolti. Molti studenti ci stanno supportando e se altri vogliono unirsi a noi ben venga» concludono i ragazzi di Lettere Occupata.

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino