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Sottratti ai boss e all'incuria. Dopo quasi mezzo secolo, tornano al museo i dipinti sequestrati alla camorra. Tre tele e stendardi del Settecento - già negli anni Settanta recuperati dai carabinieri, ma per tanti, troppi anni rimasti nei depositi - si possono di nuovo ammirare grazie agli interventi di restauro realizzati dal Suor Orsola Benincasa, che ha coinvolto gli studenti nel cantiere dell'arte.
LE TELE
La prima opera riconsegnata è «La Vergine con bambino, santi e cherubini» attribuita a Nicola Maria Rossi e alla bottega del Solimena, anziché alla scuola di Luca Giordano, ma solo al termine di un'accurata analisi stilistica. «Per la plasticità dei corpi, la luminosità della scena, il violento chiaroscuro: i dettagli inequivocabili dell'artista», si legge nella scheda tecnica. Protagonista della rappresentazione è la Madonna delle Grazie che, nella iconografia tradizionale, ha lo sguardo rivolto verso il basso.
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Ritrovata dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale, la tela era custodita dalla soprintendenza a Castel Sant'Elmo e rovinata dai segni del tempo. «Appariva pericolosamente deformata, con i bordi deteriorati e, in molte zone, mancanti.
Un'altra opera recuperata è di Giovanni Serritelli: «Adorazione dei Pastori», al centro della tesi di Sara Finale e di nuovo in esposizione nella Galleria dei vigili del fuoco della Campania che si trova nell'antico complesso della Pietrasanta e ospita una collezione di cimeli e testimonianze storiche del corpo dei pompieri di Napoli, primo dell'Italia preunitaria.
Invece, uno stendardo di autore ignoto, che raffigura l'Incoronazione della Vergine e Santi e l'Adorazione del Santissimo Sacramento, è ancora nei laboratori dell'Ateneo: con ogni probabilità è destinato al Museo universitario su indicazione dell'Arcidiocesi. Anche quest'opera, che proviene dal deposito del Polo museale della Campania, è stata recuperata con un sequestro giudiziario che risale al 1977 e, nel 2017, è stata affidata al Suor Orsola Benincasa, diventando tesi della laureanda Maria Consiglia Stile.
IL LABORATORIO
Pasquale Rossi, direttore della scuola di Restauro, sottolinea: «I cantieri didattici proseguono con i discenti del corso di laurea magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali, nonostante il Covid e con tutte le precauzioni anti-contagio. Sono il risultato della collaborazione con enti e istituzioni voluta dal rettore Lucio d'Alessandro e dal direttore di dipartimento di Scienze umanistiche Paola Villani». Lavori in corso nel corridoio affrescato nello stesso Ateneo, a Santa Caterina da Siena, e nella Chiesa dell'Immacolata antica. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino