Non solo formiche o improvvise invasioni di insetti nel lettino di una paziente. No, la storia che mesi fa ha proiettato l’ospedale San Paolo al centro dell’attenzione...
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Si è fatto più complesso, più dinamico. Ne è nata una inchiesta sulla gestione della pulizia all’esterno dei padiglioni ospedalieri, sulla manutenzione delle aiuole, vicenda coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio. Parallelamente però c’è chi si è messo a scavare a fondo, mettendo le mani su qualcosa che non ha nulla a che spartire con l’inesorabile marcia delle formiche. È così che l’attenzione si è spostata su quanto avviene al pronto soccorso e alla radiologia, sulla falsa riga di quanto riscontrato nel caso Loreto mare. Mesi di indagini, ore di osservazione da parte degli inquirenti, saltano agli occhi le sagome di soggetti che entrano in ospedale da soli, pienamente in possesso della propria capacità di movimento, che vengono però registrati come traumatizzati. Soggetti a cui vengono diagnosticate fratture, almeno a leggere cartelle cliniche che puntualmente si arricchiscono di tac e analisi posticce. Si tratta di referti originali, che appartengono a pazienti realmente visitati al San Paolo, ma che vengono clonati o usati alla bisogna per accreditare incidenti mai avvenuti, spalancando così la porta della richiesta di risarcimento danni.
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Il Mattino