Napoli, inaugurata al Frullone la «panchina rossa» dell'Asl Napoli 1 Centro per dire no alla violenza di genere

Napoli, inaugurata al Frullone la «panchina rossa» dell'Asl Napoli 1 Centro per dire no alla violenza di genere
Il direttore sanitario della Asl Napoli 1 Centro, Maria Corvino, in presenza dell'artista Paolo Giampetraglia che ha realizzato e donato l'opera, ha inaugurato al Frullone...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il direttore sanitario della Asl Napoli 1 Centro, Maria Corvino, in presenza dell'artista Paolo Giampetraglia che ha realizzato e donato l'opera, ha inaugurato al Frullone «la panchina rossa», simbolo per dire no alla violenza di genere e per tenere alta l'attenzione su un fenomeno che ogni anno in Italia miete decine e decine di vittime.

«La Asl Napoli 1 Centro, che ha scelto di essere al fianco delle donne vittime di violenza ormai da anni con percorso e sportello rosa sia presso l'ospedale San Paolo che presso l'ospedale Pellegrini, ha voluto installare la sua panchina rossa e lo ha fatto con l'autenticità che da sempre contraddistingue l'azione dell'attuale direzione strategica», si legge in una nota.

«La panchina rossa - spiega il direttore sanitario Corvino - dice a tutti che la Asl Napoli 1 Centro c'è ed è pronta a fare la propria battaglia al fianco delle donne. Noi ci siamo, ed anzi implementeremo sempre più la nostra azione di sostegno e assistenza. La panchina rossa inaugurata oggi la dedichiamo in particolar modo a tutte le donne ucraine che in questo momento stanno dimostrando la loro immensa forza, una parte combattendo in prima fila in difesa della propria patria ed altre incamminandosi da sole con figli spesso molto piccoli per raggiungere i confini sfidando bombe ed azioni militari».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino