È durato poco l'esilio degli otto parcheggiatori abusivi napoletani. Appena un paio di settimane, lo stretto necessario per sostenere gli interrogatori dinanzi al gip e...
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Via dalla Campania, divieto di dimora a Napoli e sull'intero territorio regionale, secondo quanto disposto lo scorso venti dicembre dal gip Rosa De Ruggiero. Misura che resta però in vita fino allo scorso quattro gennaio, con il provvedimento firmato dal Riesame (presidente Paola Faillace, a latere Elena Valente, Elisabetta Catalanotti), che attenua le esigenze cautelari. Difesi dai penalisti Francesco Armentano e Gaetano Inserra, gli otto abusivi di via Sedile di Porto hanno già fatto ritorno a casa, limitandosi a presentarsi mattina e sera dinanzi agli uffici delle forze dell'ordine più vicini. Una volta dinanzi ai giudici, c'è chi ha ammesso alcune delle accuse che gli sono state mosse in questi giorni dalla Procura. In sintesi, hanno negato di aver taglieggiato i clienti, ribadendo di non aver mai usato violenza nei confronti degli autisti, ma hanno anche ricordato le proprie condizioni di indigenza. Ha spiegato uno degli indagati: «Se non facessi l'abusivo della sosta, morirei di fame. È un modo grazie al quale riusciamo a vivere in modo più o meno decoroso, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo andare a rubare?».
Versioni difensive a parte, c'è una evidente difformità di vedute tra il gip e il collegio di giudici del Riesame, specie in materia di esigenze cautelari e dei tentativi di contrasto di un fenomeno criminale come quello dei parcheggiatori abusivi.
Non passa la linea dura, non regge il divieto di dimora. Massima attenzione da parte dei carabinieri del comando provinciale di Napoli, che stanno vigilando nella zona di via Sedile di Porto per evitare che si ripropongano le stesse dinamiche finite al centro delle indagini, mentre la sagoma degli otto parcheggiatori abusivi non è passata inosservata nella zona. Tornati a casa - unica grana la firma due volte al giorno - in uno scenario che ora fa i conti con una probabile conclusione delle indagini (indaga il pool coordinato dall'aggiunto Raffaello Falcone), in vista di una probabile richiesta di rinvio a giudizio. Doppio binario per i parcheggiatori napoletani, fuoriusciti e rientrati in due settimane, almeno in attesa delle mosse dei pm napoletani. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino