Napoli, i parchi sono chiusi ma nell’oasi a Fuorigrotta continuano ad incontrarsi

Non ci sono solo le proteste all’esterno dei cancelli della villa comunale. Le restrizioni, a quanto pare, non hanno fermato del tutto i frequentatori dei parchi e delle...

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Non ci sono solo le proteste all’esterno dei cancelli della villa comunale. Le restrizioni, a quanto pare, non hanno fermato del tutto i frequentatori dei parchi e delle aree verdi della città. È il caso ad esempio, dell’omaso del Cerlone a Fuorigrotta dove i giovani e le comitive del quartiere non hanno mai smesso di riunirsi. Soprattutto la sera e nei fine settimana. La zona rossa ed i divieti degli ultimi giorni, non hanno sortito l’effetto desiderato e la protesta stavolta arriva direttamente dai residenti. Da chi pur vivendo a due passi dal parco, continua a rimanere in casa nel rispetto delle regole.


«Non si può andare avanti così - dichiarano alcuni abitanti della zona che hanno preferito rimanere anonimi - perché il momento è veramente difficile. Vedere persone ancora in strada, seduti sulle panchine o riuniti al centro del parco, è irrispettoso per tutti quelli che continuano ad osservare le regole. Sappiamo bene che è difficile rimanere in casa ma ora è fondamentale far calare la curva dei contagi e se i parchi sono stati chiusi il motivo è sempre lo stesso. Bisogna evitare assembramenti inutili e pericolosi. Invece, in particolare di sera, quest’oasi diventa terra di nessuno ed per i ragazzi non ci sono difficoltà ad incontrarsi. Si siedono sui muretti, parlano, bevono e fumano come se nulla fosse. Lo troviamo estremamente pericoloso e non sappiamo più come chiedere aiuto. Lo stiamo facendo dall’inizio della pandemia ma a parte qualche controllo sporadico, non è mai stato fatto nulla. Ci vuole attenzione e rispetto delle regole. Non possiamo più permetterci passi falsi».

 

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Il Mattino