Napoli, palazzo pericolante pieno di rifiuti e covo di spacciatori: «Viviamo in un inferno»

Napoli, palazzo pericolante pieno di rifiuti e covo di spacciatori: «Viviamo in un inferno»
È uno dei “mostri” dell'abusivismo degli anni 80 che ancora svetta tra gli edifici di Pianura. Un palazzo del terrore dove il degrado e l'abbandono...

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È uno dei “mostri” dell'abusivismo degli anni 80 che ancora svetta tra gli edifici di Pianura. Un palazzo del terrore dove il degrado e l'abbandono hanno reso insicure le strutture abitate dai disperati di via Trencia. Uno stabile, al centro di discussioni e proteste da parte dei residenti, su cui ancora nulla sembra essere deciso. 

«Ci troviamo difronte ad una situazione molto complessa – afferma il vicepresidente della IX Municipalità Giorgio Birra – in cui tutto è bloccato. Per poter procedere con un abbattimento che ormai sembra l'unica soluzione possibile, i proprietari dovrebbero pagare diverse spese arretrate. Intanto noi possiamo fare ben poco perchè tutto è in capo al comune. La nostra municipalità non può fare altro che richiamare l'attenzione sulla questione rifiuti e smuovere le coscienze dei cittadini. Bisogna vigilare su quel posto perchè negli anni è diventato pericoloso e fonte di grande preoccupazione per il degrado che lo accompagna». 

Proprio questi infatti, sono i timori dei residenti che denunciano da anni una condizione di invivibilità ed insicurezza. Le stanze abbandonate e pericolanti sono diventate, nel corso di questi ultimi anni, rifugi per clochard e vagabondi della zona. Luoghi “nascosti” dove poter spacciare o consumare stupefacenti. Una situazione che ancora oggi non sembra risolta e contro cui sono state presentate più istanze popolari. 

«Abbiamo protestato in ogni maniera – dichiarano le residenti Daniela e Luisa – ma non c'è stato niente da fare. Vediamo i ragazzi salire fin sopra il tetto e dentro le camere fatiscenti di questo palazzo pericolante. Sostano lì per molto tempo e questo espone tutti ad un grave pericolo. I crolli sono stati frequenti e certamente continuare a stare dentro, aumenta il rischio di nuovi cedimenti. Inoltre c'è il problema dello spaccio che continua indisturbato e contro cui nessuno sembra in grado di fare qualcosa. Insomma viviamo in un vero inferno da cui chiediamo di uscire al più presto».

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Il Mattino