Napoli: svastiche e simboli fallici, deturpato il colonnato in piazza del Plebiscito

Napoli: svastiche e simboli fallici, deturpato il colonnato in piazza del Plebiscito
Svastica e omaggio a Hitler in piazza del Plebiscito. Mentre i progetti delle istituzioni per la rivitalizzazione del Colonnato simbolo della città stentano a decollare, e...

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Svastica e omaggio a Hitler in piazza del Plebiscito. Mentre i progetti delle istituzioni per la rivitalizzazione del Colonnato simbolo della città stentano a decollare, e mentre si aspettano i turisti per la non facile ripresa economica post-Covid, i vandali si sono definitivamente impossessati del monumento più rappresentativo. Svastiche a parte, sono tanti e tristi i nuovi simboli fallici, accompagnati da nuovi scarabocchi impossibili da decodificare e dai nomi dei probabili autori dello scempio: le scritte sono fresche e orribili, ignoranti oltre che deprimenti sia nel contenuto sia nell’estetica. Uno sfregio grave, stavolta, questo di cui è vittima un Plebiscito. Una ferita aperta in uno dei luoghi più preziosi della Partenope che prova a risollevarsi dalla pandemia. Se e quando torneranno i vacanzieri, insomma, fotograferanno un Plebiscito «filo-nazista». 

Passeggiando lungo il Colonnato si stenta a credere ai propri occhi. Tanto che il passo diventa incerto e istintivamente sale la rabbia: varie svastiche occupano il muro della chiesa di San Francesco di Paola. Il luogo più importante della città è devastato, oltre che sporco e degradato (come dimostra la presenza delle transenne). Il Plebiscito vive un abbandono cocente, che dura da anni e che in anni ha visto naufragare ogni iniziativa per la rinascita dell’area, dall’ipotesi tavolini dei bar a quella del rilancio commerciale. Risale al 2017 il bando comunale, seguito dall’assegnazione dei contratti di locazione del colonnato alle ditte interessate, tra cui spiccavano alcuni nomi noti dell’imprenditoria partenopea. Un progetto che impegnò tutti: Comune, Prefettura, Sovrintendenza, Curia, Provveditorato. Nessuna saracinesca però si è mai alzata sotto il colonnato della chiesa di San Francesco di Paola, il cui restyling, ormai vanificato dai teppisti, si era concluso poco prima dell’avvento del Covid. La crisi economico pandemica, poi, ha fatto il resto. I vandali, presumibilmente gli stessi giovani incivili che vivono la piazza di notte, sono senza dubbio più veloci della burocrazia istituzionale. 

Le gang devastano il portico della chiesa di San Francesco di Paola senza freni: sono ancora nell’immaginario collettivo anche le corse notturne dei pitbull sotto il Colonnato, accertate nel 2019. Il Plebiscito, negli ultimi 10 anni, non ha mai trovato pace. Qualunque incivile si trovi a passare del tempo nella zona di Palazzo Reale, non trova alcun controllo, alcun occhio elettronico. Il ritorno e l’aggravarsi della vergogna nel cuore di Napoli vengono così commentati dal consigliere regionale Francesco Borrelli e dalla consigliera della Municipalità 1 Benedetta Sciannimanica, entrambi di Europa Verde: «Quest’ultimo scempio riporta alla luce tre questioni che continuano a riproporsi in maniera prepotente. L’altissimo tasso di inciviltà, purtroppo diffusa tra chi frequenta il colonnato; il poco amore di certa gente per la propria città; la mancanza di tutela per beni di interesse storico». E aggiungono: «È dal primo lockdown che segnaliamo come i porticati di piazza Plebiscito di sera siano ostaggio di bande di giovanissimi che sfuggono ai controlli e alle restrizioni per il Covid, dando vita ad ogni genere di disordini, ma il nostro allarme è stato ignorato e questi sono ora i risultati. Abbiamo inviato una nota alla Soprintendenza affinché si provveda a cancellare questo scempio e riportare dignità e decoro. Troviamo assurdo che, proprio in queste ore, in cui si aspetta il rientro dei turisti, che probabilmente rimetteranno piede in città intorno alla metà di giugno, uno dei monumenti più attrattivi si presenti in uno stato così pietoso. Serve assolutamente che quei simboli siano eliminati prima del ritorno dei vacanzieri all’ombra del Vesuvio». Diversi sociologi sostengono che l’esperienza Covid abbia imposto una maggiore educazione sociale alle collettività. A qualcuno, in zona Plebiscito, è sicuramente sfuggito. 

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Il Mattino