Napoli, al Plebiscito grate invisibili e nessun danno alla piazza

Napoli, al Plebiscito grate invisibili e nessun danno alla piazza
Le grate dello scandalo sono state liberate dal cantiere di piazza del Plebiscito, nella bellissima foto dall’alto, scattata dal nostro Alessandro Garofalo, siamo stati...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le grate dello scandalo sono state liberate dal cantiere di piazza del Plebiscito, nella bellissima foto dall’alto, scattata dal nostro Alessandro Garofalo, siamo stati costretti a cerchiarle di rosso perché altrimenti non le avreste individuate. Sono talmente piccole da risultare quasi invisibili, così infinitesimali nella maestosità della piazza più bella di Napoli, da scomparire quasi alla vista.

Quelle grate sono state osteggiate, combattute con fierezza da comitati, intellettuali, gruppi di cittadini ed esponenti politici che negli ultimi tre anni hanno cercato in ogni modo di vietarne la realizzazione.

Quei tre accessi protetti da inferriate sono al servizio della Linea 6 della Metropolitana che, speriamo presto, ripartirà a raggiungerà anche la fermata Chiaia passando proprio sotto al Plebiscito. Attraverso quegli accessi sarà possibile raggiungere il tunnel sotterraneo nel malaugurato caso di incidenti o pericoli: sono il punto di accesso riservato ai vigili del fuoco e alle squadre speciali per interventi in caso di emergenza. Questo significa che non potranno mai essere coperte da automezzi e nemmeno da eventuali palchi o strutture destinate a spettacoli nella piazza: dovranno sempre essere tenute libere, anche nelle notti di festa d’estate o in quelle fredde del Capodanno. Sacrificio quasi impalpabile viste le dimensioni della piazza e l’infinitesimale spazio occupato da quei percorsi d’emergenza. 

Quelle grate, però, non saranno le uniche. Il cantiere attualmente è ancora attivo qualche metro più in là, lontano dall’emiciclo del colonnato, di fronte all’ingresso della Prefettura, per la realizzazione di un’altra grata, leggermente più ampia, sempre al servizio della Linea 6 della metropolitana partenopea.

La realizzazione di quei percorsi d’emergenza rappresenta un punto importante di svolta verso la riapertura della Linea 6 che è chiusa da otto anni e avrebbe dovuto ricominciare a muoversi entro la fine di quest’anno (ma, ovviamente, non sarà così) con l’allungamento del percorso fino a piazza Municipio per il collegamento con la Linea 1. 

I treni vennero bloccati in concomitanza con il drammatico crollo della Riviera di Chiaia nel 2013. In quel momento la linea 6 collegava Fuorigrotta con la stazione di Mergellina ed era in fase di realizzazione il percorso in direzione di piazza Municipio. Nel corso di questi otto anni i lavori sono andati avanti di buona lena, le stazioni di Arco Mirelli, San Pasquale e Chiaia sono state quasi definitivamente completate e per quella di Municipio manca un imponente sprint finale. Insomma, l’opera potrebbe arrivare a conclusione in breve termine, ecco perché quelle grate del Plebiscito sono diventate determinanti.

Era il 23 settembre del 2018 quando venne installato il cantiere al Plebiscito per la realizzazione dei percorsi al servizio della Metro. Era il 24 settembre di quello stesso anno quando la prima polemica venne sollevata circa l’opportunità di “sfregiare” la piazza con l’inserimento di quelle grate che avrebbero modificato l’assetto e la storicità del luogo rendendolo insopportabilmente moderno e violando la sacralità dell’emiciclo del colonnato.

La polemica inizialmente fu una questione locale ma nel giro di pochi giorni valicò i confini partenopei e sbarcò a Roma. Intervenne finanche il Ministero chiedendo lumi su un progetto che avrebbe modificato e devastato l’assetto del Plebiscito. Si chiese di spostare quelle grate fuori del perimetro della piazza, ci si indignò perché il progetto non poteva essere modificato, si chiese di bloccare tutto pur di difendere la piazza. Tra rallentamenti, stop e ripartenze, alla fine i lavori sono stati conclusi. Le grate sono state installate, a voi sembra che il Plebiscito sia stato sfregiato? 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino