Napoli zona rossa, in piazza i rider per i diritti: traffico bloccato a piazza Municipio

Accendono fumogeni, intonano cori e sfilano per le strade del centro con bandiere e striscioni tra le mani. Chiedono “salario e dignità” i rider di Napoli che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Accendono fumogeni, intonano cori e sfilano per le strade del centro con bandiere e striscioni tra le mani. Chiedono “salario e dignità” i rider di Napoli che questa mattina si sono dati appuntamento in Piazza Municipio, per poi spostarsi in Piazza del Plebiscito per incontrare il prefetto. Un incontro preceduto da un blocco stradale, di pochi minuti, dove hanno simbolicamente riposto in terra i loro zaini in segno di protesta. La precarietà, le rapine, i nuovi ingressi che riducono il lavoro di giorno in giorno, sono al centro di quella che oggi è stata una vera mobilitazione di massa.

In decine infatti, si incontrati per chiedere anche l'adozione di un regime fiscale che tenga conto del loro lavoro di fattorini e che sia più equo rispetto al lavoro prestato per le piattaforme di delivery. «Non possiamo più lavorare in queste condizioni – affermano in strada – perchè è diventato controproducente. Siamo sempre in strada, nonostante condizioni fisiche o climatiche. Siamo sotto il sole e sotto la pioggia e senza badare alla nostra salute che però se viene meno ci impedisce di guadagnare. Per questo diciamo che siamo una categoria a parte. Non ci sono certezze per noi e se stiamo male non abbiamo alcuna garanzia. Per questo chiediamo allo stato di venirci incontro e di agevolarci rispetto ai regimi fiscali a cui siamo soggetti. Siamo tutti lavoratori autonomi ed operiamo come fattorini ma paghiamo come se fossimo professionisti. Questo non è possibile perchè ci mette spalle al muro e non ci consente di vivere. Abbiamo tutto a carico. Dalle spese per il motorino, all'assicurazione e tutto quanto concerne la nostra sicurezza. Anche noi siamo esseri umani e vogliamo essere trattati con dignità come tutti gli altri lavoratori».

Una richiesta che è stata portata all'attenzione del prefetto, attraverso una protesta a cui hanno aderito anche sigle ed associazioni di categoria nate in questi ultimi mesi. Tutti gruppi di giovani stanchi di dover affrontare ogni giorno nuove difficoltà ed insidie legate alla mancanza di controlli ed alla criminalità. «Ci sono sempre più colleghi – continuano in piazza – che ogni giorno rischiano la vita. Camminiamo con i contanti in tasca e lo sanno tutti. Questo ci rende dei bersagli facili e spesso si sente parlare di aggressioni ai nostri danni. Non se ne può più ed è venuto il momento di porre rimedio. Se dobbiamo continuare così vogliamo più dignità e maggiori certezze. Il nostro lavoro non può essere una lotteria che ci mette in pericolo in ogni momento del giorno e della notte».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino