Piscine off limits a Napoli, i disabili di Scampia spostati a Casoria

Piscine off limits a Napoli, i disabili di Scampia spostati a Casoria
L'acqua delle piscine napoletane inonda Palazzo San Giacomo. Cinque quelle attualmente chiuse che l'assessore allo Sport Ciro Borriello sgrana come un rosario nel...

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L'acqua delle piscine napoletane inonda Palazzo San Giacomo. Cinque quelle attualmente chiuse che l'assessore allo Sport Ciro Borriello sgrana come un rosario nel tentativo di fare argine e risolvere la situazione. E si parte dalla piscina Galante di Scampia.


Un comitato di mamme sarà ricevuto oggi per portare la protesta di quanti, da lunedì, hanno visto negato il proprio diritto allo sport nella piscina chiusa per morosità. La soluzione potrebbe essere in una riunione in programma domani al Municipio.
 
«Ci vedremo con la Federnuoto - informa l'assessore - per trovare una soluzione nel tentativo di affidare in via diretta la gestione della piscina alla Fin così da aprirla immediatamente. Successivamente prepareremo i bandi per l'affidamento, ma intanto apriremmo l'impianto». Ha toccato quasi duemila firme la petizione su Change.org per la riapertura della Massimo Galante di Scampia. L'idea è di costituire una cooperativa tra utenti e lavoratori per chiederne l'affidamento. Da qui la richiesta «all'amministrazione comunale di permetterci di rientrare, di riprendere il lavoro e di unire gli sforzi per riqualificare la struttura» è scritto. Anche la nascita di una cooperativa, comunque, non costituirebbe corsia per una riapertura immediata dovendo l'affidamento passare attraverso un bando di gara.

Si avvia alla soluzione la vicenda dei 50 ragazzi disabili dell'associazione Tutti a scuola che, con la chiusura della piscina di Scampia, si erano trovati senza un punto di riferimento importante per la loro vita quotidiana. «Ci sarà una delibera per permettere loro l'utilizzo della piscina di Chiaiano due volte a settimana» chiarisce Borriello. «Siamo ovviamente soddisfatti di questa notizia che tuttavia penalizza la giornata del sabato che rappresentava per molte famiglie l'unica possibilità di far frequentare un corso di nuoto per i loro figli disabili» dice il presidente dell'associazione Toni Nocchetti. «Rispetto al niente è meglio questa soluzione con l'impegno di tornare presto ad avere uno spazio anche di sabato per permettere la presenza di quei ragazzi più fragili che possono essere seguiti dai genitori solo il sabato».

Tempi più lunghi per la piscina di via Monfalcone. I tecnici hanno riscontrato una criticità strutturale nella copertura. Per intervenire è necessario un bando di gara. A Barra, invece, termineranno per novembre i lavori delle Universiadi sulla Fritz Dennerlein. «Vorremmo far rientrare tutte queste piscine in un accordo generale con la Federnuoto per riaprire così le strutture il prima possibile» continua Borriello.


Potrebbe riaprire anche prima del 4 novembre, invece, la Scandone, praticamente chiusa alla collettività da più di un anno. Tiene banco ancora il tema delle tariffe. La Cesport di Peppe Esposito è costretta a girovagare con la squadra di serie A2 da Scampia a Chiaiano e non solo. «Abbiamo il diritto di allenarci al pari degli altri - dice - Non si possono continuare a fare miracoli, qualcuno deve venirci incontro perché la situazione è diventata insostenibile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino