Va giù il ponte dell'ex Alifana di Calata Capodichino, non più utilizzato da tempo. I lavori di abbattimento, affidati alla ditta Ingeco Srl, partiranno...
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Per scongiurare il blocco della circolazione a causa dell'interruzione della strada, Palazzo San Giacomo ha previsto un percorso alternativo per le auto. Il traffico in discesa, da piazza Di Vittorio, sarà deviato verso via Miano, via Ulderico Masoni, via Leonardo Leo, mentre quello in salita, fino alla riapertura della carreggiata, potrebbe avvenire attraverso via Filippo Maria Briganti. I mezzi pesanti, invece, come bus e camion, saranno obbligati a percorrere viale Umberto Maddalena. «Considerato che Calata Capodichino è arteria stradale ad alta densità di traffico veicolare - scrivono i tecnici - si dovrà tenere conto del grande impatto e degli effetti negativi sulla circolazione veicolare cittadina». Nelle prossime ore saranno affissi i volantini e sarà disegnata la segnaletica provvisoria del cantiere per informare cittadini e residenti.
Per accelerare i tempi, il Comune ha deciso di far partire i lavori di venerdì sera, attorno alle 22, così da concentrare il grosso delle operazioni nel fine settimana, «in modo che il dispositivo di traffico da adottare sia già consolidato il lunedì successivo, giornata in cui si verifica il maggior flusso di traffico». Non è escluso, che se si dovesse riuscire a bruciare i tempi e se ci saranno le condizioni di sicurezza, Calata Capodichino possa essere riaperta a una sola corsia con senso alternato già lunedì. «Abbiamo chiesto di accelerare i tempi - spiega Nino Simeone, presidente commissione Mobilità - concentrando lo smantellamento del ponte nel weekend, in modo da evitare di impattare sulla ripresa scolastica di inizio settimana. Speriamo di farcela».
Il ponte dell'ex linea ferroviaria Alifana, gestita dall'Eav, è in disuso da molti anni. Il primo progetto di demolizione risale al 2011, quando fu presentata una richiesta al Comune per l'apertura del cantiere, poi arenatasi a causa della mancanza di alcune autorizzazioni. Il dibattito pubblico seguito al crollo del ponte Morandi di Genova ha riacceso i riflettori sull'infrastruttura. A gennaio è stata presentata una nuova istanza di abbattimento. E a fine febbraio sono arrivate le autorizzazioni, compresa la Scia e l'occupazione di suolo pubblico per l'apertura del cantiere. A seguito di un'istruttoria tecnica con gli uffici della Municipalità, è stato chiesto alla ditta incaricata dei lavori di concentrarli in 6 giorni consecutivi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino