Napoli, duplice omicidio a Ponticelli: ecco chi è il killer, la pista della faida interna al clan

Si torna a sparare e ad uccidere in pieno giorno a Ponticelli, quartiere ormai da mesi nel pieno di una faida tra clan senza fine. Mancano venti minuti alle 10 di ieri mattina in...

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Si torna a sparare e ad uccidere in pieno giorno a Ponticelli, quartiere ormai da mesi nel pieno di una faida tra clan senza fine. Mancano venti minuti alle 10 di ieri mattina in via Eugenio Montale, i killer bussano alla porta del basso di una palazzina del Rione Fiat e in pochi istanti freddano due uomini. Le vittime sono il 29enne Carlo Esposito - reale obiettivo del raid, ritenuto una figura apicale del clan De Martino-De Micco, detto dei “Bodo XX” - e l’operaio Antimo Imperatore, vittima per caso della furia dei clan: l’uomo, un 56enne, si trovava nell’appartamento solo per installare una zanzariera.

Il presunto responsabile del raid è stato sin dalle primissime ore successive all’agguato individuato, sarebbe stato lui stesso a consegnarsi immaginando forse che in pieno giorno tanti occhi del rione lo abbiano riconosciuto. «Sono stato io», avrebbe detto ai pm. Si tratterebbe di una faida tutta interna al clan De Martino-De Micco perché il sospettato dei due omicidi, il 37enne Antonio Pipolo, è anch’egli affiliato allo stesso clan del 29enne Esposito. Nei confronti di Pipolo è stato emesso già nella giornata di ieri dalla procura partenopea (pm Antonella Fratello, Simona Rossi, Urbano Mozzillo sotto la supervisione di Rosa Volpe) un fermo di indiziato di delitto. Gli inquirenti sono chiaramente al lavoro per raccogliere quanti più dettagli possibili sulla dinamica dei fatti, il movente e, soprattutto, se Pipolo abbia agito da solo o in compagnia di altre persone. 

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Agghiacciante la scena che ieri mattina si sono trovati di fronte i carabinieri: un corpo - quello dell’innocente Imperatore - riverso sul suolo proprio all’ingresso dell’abitazione. L’altro corpo - quello di Esposito - adagiato a terra nell’appartamento. Il killer avrebbe tranquillamente bussato alla porta per farsi aprire. Di fronte l’assassino si sarebbe ritrovato, anziché il proprio target Carlo Esposito, il 56enne operaio Imperatore. Pochi colpi esplosi - cinque o sei al massimo viene fatto sapere da fonti investigative - per freddare entrambe le persone presenti nell’appartamento. Verrà poi ricostruito dai militari della Scientifica se invece Imperatore si fosse trovato sull’uscio della porta per provare a fuggire dopo aver assistito all’omicidio di Esposito. Di sicuro si è trattato di un’esecuzione in piena regola, ma era il 29enne l’obiettivo dei sicari.

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L’abitazione dove è avvenuto il duplice omicidio era considerata da sempre nella disponibilità di un altro affiliato dei De Martino-De Micco, Giovanni Palumbo, alias “o piccione”, attualmente detenuto in carcere. Un regolamento di conti interno, forse qualche piazza di spaccio contesa o, ancora, sospetti di un improvviso tradimento. Proprio ieri mattina la Dda, con l’ausilio dei carabinieri, aveva emesso un decreto di fermo per una stesa avvenuta un mese fa nei confronti di quattro esponenti del clan avverso ai De Martino-De Micco, quello dei De Luca Bossa. Tra questi è stato preso anche il 23enne Emmanuel De Luca Bossa, elemento di spicco del sodalizio di Ponticelli. Si indaga sulla possibile relazione tra gli arresti eccellenti nel clan rivale e l’esecuzione di ieri mattina nel regolamento di conti tra i De Martino-De Micco, ma al momento non è possibile confermare alcun nesso causale. Di sicuro, ormai da mesi, il quartiere vive nell’incubo dei raid, delle bombe e delle stese per il conflitto in corso tra i due clan. I De Micco sarebbero entrati da tempo nell’orbita dei sodalizi criminali del centro, forte la relazione con i Mazzarella di Forcella.


Carlo Esposito, il reale obiettivo del raid, è ritenuto da anni un elemento apicale del gruppo De Martino-De Micco, il clan che da mesi era riuscito a riprendersi il territorio a scapito dei De Luca Bossa. Il 29enne era già finito in manette nel 2018 con l’accusa di avere partecipato ad una stesa a Ponticelli. Sull’ennesima mattanza di camorra è intervenuto il senatore Sandro Ruotolo insieme a Libera: «Bisogna fare presto, Napoli va disarmata. Il debordare della violenza deve diventare questione nazionale. È minacciata la convivenza civile e l’incolumità pubblica. In questo momento, potrebbe accadere di tutto».


 

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Il Mattino