«Se ci negano il posto non fermeranno il Festival dell'orgoglio terrone, vuol dire che andremo a suonargliele per tutta Pontida oppure faremo un grande pride...
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I giovani napoletani hanno mostrato un documento ricevuto da Rfi in cui Rete Ferroviaria Italiana nega l'uso del suolo a Pontida dove i movimenti avevano programmato un concerto con Tonino Carotone, Eugenio Bennato, 99 Posse, Valerio Iovine. «La risposta di Ferrovie dello Stato - aggiunge Madonna - non ci dà alcuna motivazione per il rifiuto dell'uso di un prato che ogni anno viene usato dalla Lega come parcheggio in occasione dei loro raduni».
Sul caso è intervenuto anche Maurizio De Giovanni, con un messaggio inviato ai giovani dei movimenti antirazzisti napoletani: «È una vergogna, la nostra è un'offerta culturale, un regalo pacifico di un concerto di musicisti di valore internazionale, un ponte in risposta a un muro. Privare i cittadini di questo - scrive De Giovanni, che aveva firmato l'appello a sostegno della manifestazione di Pontida - vuol dire che non si può essere considerato un buon amministratore. Non si imbavaglia un sentimento come non si imbavaglia la storia di un Paese».
Un concerto musicale, un torneo di calcio con trenta squadre provenienti da tutta Italia, è questo il programma dei movimenti antirazzisti che il 22 aprile andranno a Pontida. «Non sarà un'invasione - spiega Egidio Giordano, membro del coordinamento del movimento politico Dema - ma una mobilitazione pacifica e ordinata.
Il Mattino