Napoli, animalisti in piazza per il pitbull ucciso: i poliziotti insorgono

Napoli, animalisti in piazza per il pitbull ucciso: i poliziotti insorgono
«Licenziato», «ricercato» e «assassino». Parole forti quelle usate dai manifestanti nel corso della protesta che si è svolta ieri in via...

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«Licenziato», «ricercato» e «assassino». Parole forti quelle usate dai manifestanti nel corso della protesta che si è svolta ieri in via Rosaroll, dove la scorsa settimana un cane è stato ferito a morte da un poliziotto durante il controllo di un pregiudicato agli arresti domiciliari. In piazza i rappresentanti del Partito Animalista Europeo, dell'Ente protezione animali e dell'Organizzazione internazionale protezione animali per chiedere giustizia per Rocky, l'animale ucciso.

 
Ma è subito scontro tra sindacati di polizia e associazioni animaliste. «Manifestazione strumentale e superflua», dicono i primi. «Chi ha sbagliato deve pagare», replicano i secondi. Intanto ieri mattina gli organizzatori del corteo hanno depositato una querela contro l'agente presso il comando provinciale dei carabinieri di Napoli.

Un centinaio di persone sono scese in piazza in via Rosaroll, monitorate dalla Digos, per invocare giustizia per il pitbull morto in seguito a un colpo di pistola da parte di un poliziotto. «Chi ha sbagliato è giusto che paghi per le sue responsabilità», è stato il coro unanime dei manifestanti partiti dal luogo dell'accaduto e arrivati davanti alla questura. «Abbiamo sporto denuncia per uccisione di animale e sarà la magistratura a decidere chi è colpevole - dice Vincenza Buono, Oipa Napoli - Aspettiamo e siamo fiduciosi che venga fatta giustizia. Ma non dimentichiamo che il cane per legge non poteva essere tenuto da un soggetto ai domiciliari». Affacciati ai balconi alcuni residenti si limitano a osservare il sit-in. Qualcuno ricorda il povero Rocky come un cane «docile, che non aveva mai aggredito nessuno». In piazza anche la donna che ha tentato di soccorrerlo: «Alla vista della polizia ha iniziato a correre avanti e indietro. Non ce l'abbiamo con le forze dell'ordine, però credo che l'agente abbia commesso un eccesso». «Siamo contro l'azione compiuta dall'agente - dice Stefano Fuccei, presidente Partito Animalista Europeo - nel video si vede che il cane sta addentando la scarpa di un poliziotto in borghese, ma non lo sta sbranando. L'agente in divisa si avvicina e gli spara il primo colpo. Col secondo lo fa a sangue freddo per ammazzarlo».


«Il poliziotto ha fatto solo il suo dovere, mi sarei comportato allo stesso modo», precisa Sergio Scalzo (Siap). «Va bene l'amore per gli animali, ma quella di ieri è stata una protesta strumentale - rimarca - noi abbiamo il massimo rispetto per i cani, che ci coadiuvano in tante operazioni, ma la vita umana è preziosa. Diciamo no alla criminalizzazione di quell'agente». Gli fa eco Tommaso Delli Paoli (Silp): «Il collega si è trovato in una situazione particolare. Siamo anche noi animalisti. Ma in quel caso c'era un pitbull senza guinzaglio». Critico Delli Paoli sullo spirito del sit-in: «Vorrei vedere lo stesso in relazione a episodi criminali più gravi che accadono in città, le stese o il ferimento di una bimba come Noemi». E sulle responsabilità del poliziotto: «Saranno vagliate dalla nostra amministrazione e dalla magistratura, ma mi chiedo: se un cane avesse sbranato un poliziotto ci sarebbe stata la stessa solidarietà?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino