Napoli, operai Si-Cobas bloccano la Turi Trasport: «Da otto mesi senza stipendio». Arriva la replica della società

Napoli, operai Si-Cobas bloccano la Turi Trasport: «Da otto mesi senza stipendio». Arriva la replica della società
Alcuni operai aderenti al sindacato Si-Cobas hanno bloccato dalla mattinata le attività logistiche della società Turi Trasport a Napoli che «dopo aver...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Alcuni operai aderenti al sindacato Si-Cobas hanno bloccato dalla mattinata le attività logistiche della società Turi Trasport a Napoli che «dopo aver usufruito indebitamente della cassa Covid per 10 mesi - denunciano in una nota stampa - da quasi otto mesi tiene i lavoratori senza stipendio». Alcuni lavoratori hanno fermato i mezzi adibiti allo spostamento dei container mentre un altro loro collega è salito a decine di metri di altezza sui cassoni metallici impilati.

Momenti di tensione si sono registrati ad uno dei cancelli di ingresso quando i contestatori hanno cercato di impedire l'uscita di un camion portacontainer. «Riteniamo che i nostri iscritti - si legge nel documento diffuso - stiano subendo questo trattamento dall'azienda solo per aver rivendicato l'applicazione del contratto Porti. Intanto abbiamo notizia che l'Inps ha rigettato la cassa integrazione ordinaria ritenendo non ci siano i presupposti».

Pronta la replica della società tramite l'amministratore unico Pasquale Turizio che comunica quanto segue: «I lavoratori hanno già percepito, a seguito di regolare autorizzazione, direttamente dall’Inps il trattamento di cassa integrazione guadagni covid fino al 30.06.2022. Al riguardo si precisa che soltanto all’Inps compete ogni statuizione in ordine ad un indebito utilizzo del predetto strumento di ammortizzazione sociale. Nella fattispecie, l’autorizzazione ed il successivo pagamento diretto da parte dell’Istituto di previdenza ai lavoratori esclude in radice ogni asserita indebita percezione»

«I lavoratori sono stati collocati in cassa integrazione guadagni ordinaria (non più covid) dal 01.07.2021 al 26.06.2022, in prosieguo di quella covid. Soltanto il 24.04.2022, a mezzo pec visualizzata il 26.04.2022, l’Inps ha comunicato la reiezione di tale ultimo periodo ritenendo non sussistente il requisito della ripresa dell’attività. La società ha prontamente portato a conoscenza dei lavoratori e della O.S. Si-Cobas la propria intenzione di ricorrere avverso il predetto provvedimento di diniego. Si rappresenta che il termine per la presentazione del ricorso è di 60 giorni, scadenti -quindi- il 25.06.2022 p.v.».

«I lavoratori avevano intentato un giudizio nei confronti della società per rivendicate differenze retributive ed il Tribunale di Napoli, con sentenza dello scorso 13.04.2022, ha rigettato i ricorsi dei lavoratori statuendo che non avevano diritto ad alcuna differenza retributiva essendo, peraltro, stati pagati in maniera più favorevole rispetto al contratto collettivo porti». 

«Il blocco delle attività logistiche della società ad opera dei lavoratori effettuato dalla mattinata del 27.04.2022 é, pertanto, del tutto ingiustificato. Peraltro, lo stesso è sfociato in una violenta aggressione ai danni dei titolari della società e di alcuni dipendenti di sede per la quale la società darà corso ad ogni azione penale, civile e disciplinare» conclude la nota

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino