Napoli, la mamma del 15enne accoltellato: «Mio figlio è ancora grave, ​donate sangue per lui»

Napoli, la mamma del 15enne accoltellato: «Mio figlio è ancora grave, donate sangue per lui»
«Mio figlio non sarebbe qui senza le trasfusioni che gli hanno salvato la vita». A parlare con riconoscenza e commozione, è Luisa, la mamma di C.M., il 15enne...

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«Mio figlio non sarebbe qui senza le trasfusioni che gli hanno salvato la vita». A parlare con riconoscenza e commozione, è Luisa, la mamma di C.M., il 15enne gravemente ferito all’addome, domenica notte, durante un’aggressione nel centro storico di Napoli. Il minore, dopo cinque giorni di ricovero ospedaliero, due interventi chirurgici e numerose trasfusioni di sangue, è stato estubato ed è vigile e cosciente, seppure in una condizione clinica di forte anemia e una prognosi ancora riservata. Non è detto che ci possa essere la necessità di altre trasfusioni ma familiari e amici del giovane, sono pronti a donare. L’appello a recarsi nei Centri del Sangue ospedalieri è stato lanciato, prima di tutti, da Delia Primon, professoressa di italiano del ragazzo che, ieri, ha chiesto aiuto sui social. 

«Durante l’assistenza in ospedale, mio figlio ha ricevuto molto sangue e ci siamo resi conto di quanto sia importante donare, soprattutto ora che c’è carenza di sacche» spiega Luisa che fa molta fatica a metabolizzare la grave aggressione subita dal figlio. «In famiglia, siamo tutti sconvolti anche perché inizialmente avevamo creduto si trattasse di una ferita superficiale, invece stiamo affrontando una situazione critica» continua la donna che ribadisce «l’assurdità di un’azione così violenta contro un ragazzino che non ha fatto nulla e stava tornando a casa dopo una serata tranquilla trascorsa con gli amici». In questi giorni colmi di preoccupazione, l’unico pensiero è «la guarigione e le dimissioni dall’ospedale», oltre alla speranza che «nessun’altra famiglia, possa trovarsi in una situazione così dolorosa» aggiunge Luisa. «Il mio invito e il mio grazie per le donazioni non si limita a mio figlio - conclude la mamma - ci sono tanti ricoverati che hanno bisogno di trasfusioni e la mia solidarietà va a tutti». «C’è bisogno di donazioni di sangue gruppo 0 positivo e altri gruppi per sostenere la struttura ospedaliera e per aiutare il nostro ragazzo». Questo è il messaggio che Delia, insegnante della giovane vittima, ha lanciato ieri sui social, poi ripreso dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli con l’invito a «donare sempre e con continuità per evitare le urgenze legate alle carenze di sangue», oltre all’augurio che «i responsabili dell’aggressione vengano assicurati al più presto alla giustizia». 

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L’appello della prof che descrive il 15enne come «un ragazzo tranquillo, timido e mai aggressivo», è rimbalzato sui social dei compagni di classe dell’Istituto tecnico statale Galvani, a Giugliano. Per donare il sangue, a Napoli, ci si può recare all’Ospedale del Mare, dove è ricoverato il minore, oppure all’ospedale San Paolo e al Cardarelli ma nonostante ci sia un effettivo bisogno di sacche di sangue in tutta la Campania, «l’assistenza trasfusionale al minore e a tutti gli assistiti, è stata e sarà sempre garantita, per cui donare è un gesto apprezzabile ma non c’è alcun rischio nell’assistenza», ha fatto sapere la direzione generale dell’Asl napoletana.

 

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Il Mattino