Napoli, riaprono i ristoranti al chiuso: il ritorno dei clienti in sala

Oggi si compie un nuovo passo verso la normalità, un nuovo traguardo è stato raggiunto dai numerosi ristoratori che hanno patito più di altri la ripresa:...

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Oggi si compie un nuovo passo verso la normalità, un nuovo traguardo è stato raggiunto dai numerosi ristoratori che hanno patito più di altri la ripresa: finalmente riaprono anche i ristoranti al chiuso. La città di Napoli è pronta ad illuminare, con il suo bagliore, le sale interne dei locali. Così, anche i partenopei, potranno riscoprire la bellezza di assaporare la storia gastronomica del territorio rivisitando le sale di alcuni locali della città. Con l'entrata nel mese di giugno riapre al pubblico, uno tra i ristoranti più storici di Napoli: Mimì alla ferrovia; pronto a celebrare la tradizionale cucina partenopea insieme ai suoi primi clienti: «Sono molto emozionato - rivela Michele Giugliano, titolare di Mimì alla ferrovia - è come se nascesse un nuovo bambino: siamo ricchi di entusiasmo». Un'euforia che coinvolge l'intero staff formato da dipendenti che collaborano all'interno del locale da circa un decennio; il titolare evidenzia il loro forte interesse e la sentita volontà nel voler tornare a lavorare a pieno regime e riprende il contatto con i clienti più affezionati. «L'Italia passa per Mimì», il rinomato locale ubicato nel cuore di Napoli dal 1944, da sempre una delle mete predilette dai napoletani e non solo: «Chiaramente il motore principale dell'attività è il turismo, appena si metterà in moto il turismo il nostro lavoro tenderà ad aumentare, e di molto». Sono tante le telefonate ricevute per prenotare la cena di stasera o il pranzo di domani e, da come ricorda Giuliano, di sicuro il 2 giugno favorisce il momento: sarà un giorno di festa e si tenderà ad uscire di più. «Il primo cliente di oggi - racconta Michele - è arrivato a mezzogiorno meno un quarto pur di sedersi e mangiare all'interno del ristorante: era un nostro cliente storico».

Il titolare ripercorre la storia del suo antico locale, un locale che ha ospitato volti celebri che hanno scritto la storia della città, ed è doveroso ricordare i loro nomi: il principe Antonio De Curtis in arte Totò, il grande maestro Eduardo de Filippo e Federico Fellini. C'è un aneddoto legato a Totò che Michele decide di condividere: «La scena del film Miseria e nobiltà - in cui l'artista riempie le tasche con gli spaghetti - Totò la deve a mio padre: una sera mio padre dimenticò di portare le posate e De Curtis gli disse di non preoccuparsi perché si sarebbero arrangiati; all'epoca si usavano i rigatoni, così li mangiò, uno ad uno, con le mani. Da li gli venne l'ispirazione per girare la celebre scena del film».  

Oltre 70 anni di passione segnano la storia gastronomica del rinomato ristorante Mimì alla ferrovia, e per l'occasione, lo chef Salvatore Giugliano, ha deciso di preparare non solo il classico ragù napoletano, ma di sorprendere i clienti con il fusion food: «Presenteremo anche la genovese che abbiamo rivisitato in chiave contemporanea: la serviremo all'interno di un panino cinese: il bao, che prende la forma di un taco, riempito con la carne delle genovese e servito con un dressing alla acciughe e salsa al basilico; quasi a ricreare un mix tra centro America e Asia».

Nei mesi scorsi il ristorante ha lavorato principalmente col il delivery e Ida Giugliano, responsabile della comunicazione di Mimì, aggiunge: «Ora fortunatamente possono aprire entrambe le sale: è bello rivedere le luci accese: la sala è di nuovo viva. Finalmente torneremo ad ospitarli i clienti storici, i nuovi ed anche i turisti che cominciano a ripopolare la nostra città».

Da Mimì si respira un'atmosfera dal sapore tradizionale con piatti che richiamano a una cucina classica di qualità, ma che include anche un tocco di modernità; quando si entra si è avvolti da un impeccabile servizio di ospitalità: questi sono gli ingredienti che condiscono la ricetta del ristorante Mimì alla ferrovia.

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Il Mattino