Il rimpasto della giunta comunale ormai pare imminente e prima che i cambi avvengano, c'è chi decide di togliersi il sassolino dalla scarpa. Quello di Roberta Gaeta,...
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Il bubbone ha iniziato a gonfiarsi all'inizio dell'anno con la questione dei tesserini H, autorizzazioni che permettono ai disabili di poter circolare e sostare in aree prestabilite. Molti di questi permessi sono scaduti o stanno per scadere e non c'è modo per rilasciarli poiché l'ufficio preposto, incardinato nel Servizio di inclusione sociale, è chiuso dal 30 ottobre. Cinquemila disabili (tanti i permessi rilasciati all'anno) non potranno usare più l'auto. Ma questa «è solo la punta dell'iceberg di una serie di problemi che vedono come denominatore comune la mancanza di personale» sottolinea Gaeta.
C'è il problema degli assegni di cura per le persone non autosufficienti e dei progetti relativi alla Dopo di noi collegati a scadenze previste dalla Regione. «Quasi sicuramente non riusciremo a rispettare la scadenza, con il rischio di perdere i fondi per entrambe le misure» ammette Gaeta. A questo si aggiungono il trasporto scolastico e l'assistenza specialistica per gli alunni disabili delle scuole superiori. E, infine, il pericolo imminente di dover chiudere strutture importanti per la città come la casa per anziani Signoriello a Secondigliano, il centro polifunzionale San Francesco a Marechiaro, il Palazzetto Urban ai Quartieri Spagnoli e la ludoteca nel rione Sanità. «La mancanza di personale quindi è un'emergenza primaria da affrontare immediatamente» sentenzia l'assessore.
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Emergenza affrontata durante l'estate, ma all'ennesima richiesta di ampliare il contingente del Welfare, il direttore generale ha risposto all'opposto, trasferendo ben 16 unità (assistenti sociali) dai Servizi centrali a quelli territoriali. Qualcuno potrà dire che ci sono state le nuove assunzioni ma di queste il Welfare ha ottenuto «appena quattro unità amministrativo-contabili, di cui una si è dimessa dopo pochi giorni di lavoro e altre due erano già in forza ai medesimi uffici in quanto precedentemente assunte per le procedure Rei. In pratica a fronte di 16 uscite registriamo un solo nuovo ingresso». Pur conscia che «tale carenza accomuna tutta la macchina comunale», Gaeta chiede di «fare delle scelte coerenti e di compiere ogni sforzo possibile per venire incontro ai bisogni dei nostri concittadini, di quelli più fragili in particolare». La lettera si chiude poi con una bacchettata all'intera amministrazione comunale: «Senza l'apporto di personale ulteriore, proveniente da altri uffici non dell'area Welfare, non sarà possibile superare questa grave fase ormai giunta a un punto di non ritorno». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino