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Giornata di ripartenza per bar e ristoranti in Campania. Con l’ingresso in zona gialla fino a venerdì i pubblici esercizi riprendono le attività anche al tavolo. Così in un lunedì mattina, con un sole timido che fa capolino dopo giorni di pioggia incessante, anche i napoletani tornano a condividere una tazza di caffè in compagnia o a gustare una pizza in famiglia sul lungomare.
Nessun assalto ai locali, né tantomeno file, soltanto la voglia per chi è libero da lavoro e studio di trascorrere una mattinata che «abbia il sapore della normalità». «Stamattina sono arrivati un po' di clienti nostri felici di sedersi - racconta Valentino, barista a via Chiaia - il bar è come una piazzetta dove si può parlare, rilassarsi. Mancava questa quotidianità». «Finalmente una pizza - dice una signora seduta a un tavolo del lungomare con i nipoti - le regole vanno rispettate ma abbiamo sempre più bisogno a livello psicologico di un po' di libertà. Ci stiamo sacrificando da un anno, adesso è il governo a dover fare qualcosa per noi».
Ed è sempre al governo che i titolari dei ristoranti si appellano per sperare che non ci siano ulteriori stop in arrivo con il nuovo Dpcm, ancora al vaglio dell’esecutivo, e che dovrebbe entrare in vigore da sabato 16. E' sulla possibilità di lavorare durante il weekend che gli imprenditori fanno pressione. «Noi chiediamo di riaprire tutti i giorni, anche il sabato e la domenica - spiega Mirco Martucci, proprietario de I Re di Napoli - rispettando le raccomandazioni del governatore De Luca e i protocolli sanitari come abbiamo sempre fatto».
Ad alzare l’asticella delle richieste è Antonino Della Notte, proprietario di 4 locali su via Partenope. A causa della forte mareggiata che ha colpito il lungomare nei giorni scorsi, Della Notte oggi è riuscito a tirare su le saracinesche di uno solo dei suoi ristoranti. «Crediamo in questa ripartenza soprattutto perché speriamo che non ci farà più fermare - sottolinea - Considerati i numeri della Campania ci auguriamo di passare dalla zona gialla in fascia bianca, di cui si discute, e che si inizi a fare orario continuato fino al turno serale. Il coprifuoco non deve esistere più, non siamo in guerra. Devono esistere i controlli, bisogna evitare gli assembramenti dei giovani nella piazze e fuori ai locali».
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