I treni dell’alta velocità, gli intercity a lungo percorso e anche i regionali. Tutto il traffico ferroviario, insomma, che passa sul tratto Napoli-Salerno dirottato...
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Quattordici, come detto, i Comuni interessati dalla questione: Ercolano, Pompei, Portici, Napoli, Torre Annunziata e Torre del Greco in provincia di Napoli; Angri, Cava de’ Tirreni, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Salerno, Scafati e Vietri sul Mare in provincia di Salerno. In assenza di piani particolareggiati sulle iniziative che i rispettivi Comuni dovranno intraprendere, compresi i provvedimenti sulla viabilità alternativa di cui informare la cittadinanza, la prefettura napoletana - rappresentata dal dirigente Stefania Rodà - prova a imbastire un “congelamento” della data di avvio dei lavori, proprio in virtù della corsa contro il tempo. Del resto, fanno sapere dal palazzo di governo, non è la prefettura che autorizza o decide la sospensione dei lavori. Da Rfi, però, la risposta è che i lavori non sono differibili (come già scritto in una nota dello scorso 3 settembre), dopo il precedente rinvio causato dall’emergenza Covid. E pur di consentire il via dei cantieri, le Ferrovie sarebbero disposte a presidiare alcune barriere. In seguito, però, lo stallo sembra sbloccarsi. Tra oggi e domani in programma altri tavoli tecnici in casa Rfi, con l’avvio del 21 settembre che diventa «non definitivo» e la ricerca di una soluzione alternativa. Cioè un rinvio, ovvero la «possibilità di definire un piano più articolato», da verificare con le imprese ferroviarie coinvolte e da comunicare alla prefettura per far avviare la macchina operativa.
Sul tavolo restano le perplessità degli amministratori locali. A Pagani c’è una barriera che taglia in due la città, mentre a Torre Annunziata c’è un solo passaggio, attraversato da quattro treni al giorno. A Pompei due i passaggi a livello delle Ferrovie, in via Stabiana e via Astolelle. L’assessore alla Sicurezza a Portici, Maurizio Capozzo, sottolinea: «È paradossale che gli interessati vengano informati poche ore prima di lavori così importanti, senza la possibilità di elaborare un piano preventivo. A Portici ci sono due barriere, l’impatto sarà limitato. Ma altri comuni rischiano la paralisi». Curioso, a ogni modo, il caso legato alla città della Reggia. Uno dei due passaggi a livello (l’altro è all’altezza di Villa d’Elboeuf, gioiello del Miglio d’Oro abbandonato da anni) è quello che regola l’accesso al museo ferroviario di Pietrarsa. Accesso reso più difficoltoso proprio dai lavori ferroviari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino