Chi ha proposto l'incarico a Salvatore, chi gli ha permesso di accedere alla struttura che poi è crollata e quante persone sapevano della sua presenza. Sono i punti che...
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Quando i sanitari del 118 hanno prelevato Salvatore Caliano aveva indosso ancora i guanti da lavoro. È un particolare che potrebbe rivelarsi importante, perché proverebbe che il giovane era in quel palazzo di via Duomo, 238, per un motivo ben preciso. Il fascicolo della Procura della Repubblica è stato aperto per omicidio colposo a carico di ignoti, ma nelle prossime ore potrebbero essere diverse le persone iscritte nel registro degli indagati.
Le indagini sono affidate agli investigatori del commissariato Decumani, che subito dopo l'incidente hanno ascoltato a lungo i testimoni e i colleghi di Salvatore per ricostruire il quadro della situazione.
Stando a quanto emerso, il giovane sarebbe stato incaricato da uno dei condomini della pulizia del lucernario di un ascensore privato in cambio di 35 euro, lavoro che sarebbe andato a svolgere senza alcuna protezione e in nero.
Il ragazzo, calciatore dilettante, da qualche tempo lavorava in un bar a pochi passi dall'edificio dell'incidente. Martedì pomeriggio, nell'orario di spacco, dalle 13.30 alle 14.30, aveva pranzato velocemente ed era andato nel palazzo dove, raccontano gli amici, uno dei condomini gli aveva offerto il lavoretto di pulizia.
Mentre era sul lucernario, però, la struttura ha ceduto e Salvatore è precipitato dal quinto piano, da un'altezza di circa 20 metri. L'indagine della Procura punterà a chiarire anche un aspetto controverso, quello dell'orario di arrivo dei soccorsi: secondo i testimoni, il ragazzo è rimasto a terra in condizioni gravissime per parecchi minuti prima che sul posto giungesse l'ambulanza.
La versione è però smentita da Giuseppe Galano, responsabile della centrale operativa del 118: «dalla fine dell'intervista all'arrivo sul posto dice sono passati circa 11 minuti. La postazione San Gennaro è stata fermata visto che era arrivata quella degli Incurabili. Purtroppo i gravi traumi provocati da una caduta così rovinosa non hanno lasciato scampo a questo ragazzo. Fanno fede le schede di centrale che non sono modificabili».
Secondo le schede la richiesta di intervento è arrivata alle 13,44, l'intervista telefonica è terminata alle 13,46 e l'ambulanza della postazione San Gennaro è partita in pochi secondi; alle 13.56 è stata fermata perché nel frattempo era arrivata la postazione Incurabili, avvertita un minuto prima da un ragazzo in scooter. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino