Policlinico Federico II di Napoli, intervento per eradicare il tumore ed evitare recidive

L’intervento si è concluso con un decorso senza complicanze, la paziente è stata dimessa in ottime condizioni cliniche generali

Intervento alla federico II
Un complesso ed innovativo intervento ha permesso ad una donna affetta da carcinoma ovarico avanzato di essere sottoposta ad un trattamento radicale e di poter ottenere una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Un complesso ed innovativo intervento ha permesso ad una donna affetta da carcinoma ovarico avanzato di essere sottoposta ad un trattamento radicale e di poter ottenere una significativa riduzione del rischio di recidiva.

È la storia di Claudia (nome di fantasia a tutela della privacy) che era stata ricoverata presso l’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli con la diagnosi di carcinoma ovarico avanzato. La paziente, a seguito di un lungo studio clinico del gruppo oncologico multidisciplinare ginecologico coordinato dal professor Carmine De Angelis, e dopo un adeguato trattamento medico, è stata ritenuta idonea per affrontare un innovativo intervento di citoriduzione associata ad una chemio ipertermia intra peritoneale. Ma vediamo di cosa si tratta.

«Semplificando – spiega il professor Giuseppe Bifulco, direttore della Uoc di ginecologia e ostetricia della Federico II – possiamo affermare che questa procedura, unitamente all’intervento chirurgico radicale, è uno dei più innovativi percorsi terapeutici nel trattamento del carcinoma ovarico. Nel corso dell’intervento, infatti, la paziente è stata trattata con l’impiego di farmaci chemioterapici per via intraperitoneale, vale a dire che le cellule cancerose sono entrate così in contatto diretto con l’agente citotossico ed in questo modo è possibile minimizzare il rischio di una recidiva».

Il lungo e complesso intervento (ben 6 le ore di sala operatoria) è stato eseguito con successo presso il Dai materno infantile, ha visto la collaborazione tra l’equipe della chirurgia oncologica ginecologica del professor Bifulco e quella della chirurgia colorettale coordinata dal professor Gaetano Luglio (Dai di chirurgia generale, dei trapianti e gastroenterologia, diretto dal prof. Giovanni De Palma). L’intervento si è concluso con un decorso senza complicanze, la paziente è stata dimessa in ottime condizioni cliniche generali.

 «Queste procedure chirurgiche innovative sono il frutto della collaborazione tra le diverse unità operative – spiega il direttore generale Giuseppe Longo - ma soprattutto sono possibili grazie allo strettissimo legame che da sempre lega la componente assistenziale a quella della ricerca universitaria. Un connubio che consente alla nostra azienda di promuovere innovazione chirurgica e trattamenti all’avanguardia per la gestione di patologie oncologiche avanzate».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino