Scampia, per i bimbi disabili c'è il «giardino dei profumi»

Scampia, per i bimbi disabili c'è il «giardino dei profumi»
A Scampia è stato piantato un seme speciale. Ciò che germoglierà, lo si potrà vedere tra qualche tempo, forse dopo mesi di terapie a colpi di zappa e...

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A Scampia è stato piantato un seme speciale. Ciò che germoglierà, lo si potrà vedere tra qualche tempo, forse dopo mesi di terapie a colpi di zappa e travasi. Lunedì mattina al presidio Asl di via Zuccarini sarà inaugurato Il giardino dei profumi e dei colori, il primo progetto terapeutico per bambini e adolescenti con disabilità psicomotorie promosso dal presidio ospedaliero Sciuti.


Un giardino che mette radici grazie al lavoro di gruppo di tanti protagonisti, come l'associazione Acchiappasogni onlus, I Pollici Verdi, l'associazione (R)Esistenza, Unicef e VIII Municipalità. Il giardino rivitalizzerà l'area verde che circonda il presidio di Scampia, e con esso gli operatori vogliono applicare un nuovo approccio per la cura dei disturbi dello spettro autistico e di altri disturbi del neuro sviluppo in età evolutiva. Un percorso terapeutico innovativo legato a una sperimentazione scientifica e dedicato ai bimbi con alcune disabilità.

«La novità sta nel non imbottirli di medicine ma nel curarli con un percorso sensoriale fatto di musica, cucina, contatto con la terra e le piante, pittura, colori, odori, olfatto, l'integrazione con sostanze nutraceutiche (integratori) quando saranno provate carenze biologiche» spiega il responsabile del progetto Umberto Casale. Si tratta di «healing gardens», letteralmente «giardini di guarigione», progettati per favorire il benessere psicofisico delle persone più vulnerabili e generalmente annessi agli ospedali e alle strutture di cura e assistenza.

Il giardino diventa luogo empatico-emozionale, in cui le architetture e le aree verdi diventano ausili nelle terapie di supporto alle fragilità delle persone, dove hanno la possibilità di far risvegliare dal tatto alla vista, dall'udito all'olfatto, riducendo anche l'uso di farmaci. Una realtà già consolidata all'estero e che in Italia viene sperimentata in pochissimi città e per la prima volta anche a Napoli. mariagiovanna capone Leggi l'articolo completo su
Il Mattino