Ospedale del Mare, va avanti su tre binari l'indagine sul reparto di Chirurgia vascolare chiuso per 12 ore, nella notte tra venerdì e sabato scorso, per decisione del...
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Dalle prime indiscrezioni che trapelano emergerebbe che in quel reparto sono in servizio 10 dirigenti medici (compresi Pignatelli e Massimo Tatafiore, il chirurgo sostituto chiamato a prendere in mano le redini dell'unità operativa dopo la sospensione del primario). Entrambi, Pignatelli e Tatafiore, provengono dal Vecchio Pellegrini insieme con alcuni altri camici bianchi e sono tutti stati assunti per concorso. Gli altri specialisti in forze all'unità operativa sono stati reclutati per avvisi pubblici o procedure di mobilità e provengono da Caserta, Benevento e altre province campane. Nel periodo sotto osservazione, ossia lo scorso fine settimane, sarebbero stati in ferie 4 medici più uno in malattia e una dottoressa in maternità. Gli infermieri a disposizione del reparto sarebbero invece in tutto 12, compreso un coordinatore e un'unità a mezzo servizio impiegata solo nelle ore mattutine. Da chiarire se, su alcuni turni, si effettuano rotazioni tra i vari reparti in base alle esigenze soprattutto in questo periodo feriale. Incertezze esistono anche sull'esatto numero degli infermieri in malattia. Si tratta di questioni dirimenti per comprendere i contorni della situazione quando il primario ha deciso di chiudere per una notte il reparto. Quel che è certo è che per badare ai 4 pazienti ricoverati in Chirurgia vascolare e poi affidati alle cure del reparto di Chirurgia generale, sarebbe bastato un presidio infermieristico e un medico che solitamente, di notte, si divide tra reparti affini come lo sono la Chirurgia generale e quella vascolare.
Uno dei madornali e inspiegabili errori commessi da Pignatelli, che li ha anche ammessi nel faccia a faccia con il manager Forlenza, è dunque non aver avvertito e concordato ogni decisione relativa al reparto con la direzione sanitaria come previsto dalla prassi e dalle norme. Direzione sanitaria che, dal 3 luglio, ha visto avvicendarsi al timone Nunzio Quinto, dirottato al Loreto Mare, e Giuseppe Russo, che ha assunto le redini ad interim all'Ospedale del Mare con la direzione del dipartimento ospedaliero della Asl che riguarda tutti i presidi della Asl. Agli atti non risulterebbe alcun documento protocollato in direzione sanitaria comprovante la richiesta di ferie e permessi da parte del personale come invece è previsto dalla prassi e dalle norme. La chiusura di un reparto peraltro deve essere comunicata anche al 118. Perché se è vero che l'Ospedale del Mare non è dotato di pronto soccorso è però un presidio inserito nella rete tempo dipendente per l'infarto in seconda battuta e trasferimento da altri ospedali. Tale disciplina è comunque assicurata nel circuito dell'emergenza dal San Giovanni Bosco (dove è attiva l'unità di 7 chirurghi guidata da Giuseppe Bianco) e da quella del Cardarelli.
Intanto prosegue anche l'indagine della Procura della Repubblica che, tramite i carabinieri del Nas, sin dalla mattina di lunedì scorso ha acquisito tutte le foto della festa pubblicate da Pignatelli su Facebook. Foto che serviranno anche ad individuare i medici, infermieri e operatori del reparto presenti e a verificare se ci sono incongruenze rispetto al cartellino delle presenze in ospedale. Una festa alla quale Pignatelli aveva invitato praticamente tutti i primari del nosocomio e anche vari dirigenti medici della Asl oltre che i livelli apicali di direzione e dipartimenti. Ma non tutti vi hanno partecipato. Il ministro ha detto che non si accontenterà dello scaricabarile e che intende andare fino in fondo all'accertamento delle responsabilità. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino