Stadio, il Comune alza il tiro ma Napoli-Fiorentina si giocherà al San Paolo

Stadio, il Comune alza il tiro ma Napoli-Fiorentina si giocherà al San Paolo
Nessuna fattura emessa dal Comune di Napoli, nessun bonifico da parte del Calcio Napoli: si resta in sospeso. Con toni ancora molto accesi ma con i pontieri che sono al lavoro. La...

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Nessuna fattura emessa dal Comune di Napoli, nessun bonifico da parte del Calcio Napoli: si resta in sospeso. Con toni ancora molto accesi ma con i pontieri che sono al lavoro. La società azzurra si limita a esprimere una certa irritazione sulla mancanza di trasporti pubblici nella notte dopo Napoli-Milan. L'assessore allo Sport Ciro Borriello minaccia di chiedere il pagamento del fitto dello stadio come servizio a domanda individuale con il 10% degli incassi dal 2016. Però da Palazzo San Giacomo si fa sapere che la convenzione non firmata da De Laurentiis il 31 luglio è sempre pronta. E dal Calcio Napoli trapela la voglia di non esacerbare lo scontro.


L'attesa si trasferisce al prossimo 16 settembre, quando il Napoli giocherà in casa con la Fiorentina. Se ci si dovesse attenere alle dichiarazioni si addensano sulla partita le fosche nubi. «Non ci sono più margini di trattative, non per colpa nostra ma per l'abbandono del tavolo da parte di De Laurentiis» dice l'assessore Borriello. Minacciando l'adozione in modo fiscale del regolamento per i servizi a domanda individuale per l'uso del San Paolo che prevedono una quota fissa di 20mila euro e il 10% dell'incasso da quando la precedente convenzione è conclusa, pretendendo le somme dal 2016 a oggi. «Verificheremo subito se il Calcio Napoli ha pagato il 10% dell'incasso di Napoli-Milan» annuncia il consigliere comunale Carmine Sgambati. Mentre Luigi de Magistris invoca la lotta ai «poteri forti»: «Ci vogliono far cadere per tutte le nostre battaglie realizzate con le mani pulite, spezzando un sistema corrotto, avendo contro governi nazionali e regionali e dimostrare che non vi può essere un'alternativa al pensiero unico delle privatizzazioni, del denaro per pochi, dei poteri forti, delle commistioni opache pubblico-privato».
 
In realtà è abbastanza chiaro anche a Palazzo San Giacomo che lo scontro non potrà spingersi oltre un certo limite. E se alla vigilia di Napoli-Fiorentina nulla sarà cambiato si potrebbe al massimo intentare una causa legale al Calcio Napoli ma non certo vietare lo stadio. L'incubo, infatti, è una partita della squadra di Ancelotti in un altro stadio, magari nella Bari così disponibile con De Laurentiis. Perciò in caso di guerra ancora aperta per il Comune sarebbero prevalenti i «motivi di ordine pubblico» per concedere ancora una volta il San Paolo.

D'altra parte si fa presente che le condizioni finanziarie del Municipio e l'incombente azione della Corte dei Conti impongono che la società azzurra paghi per l'uso dello stadio. Perciò si ripete che la convenzione, accettata con una stretta di mano da De Laurentiis il 30 luglio dopo ore di trattative all'hotel Vesuvio con il Capo di Gabinetto Attilio Auricchio, la cui firma è saltata per l'ira dell'imprenditore dopo aver visto il San Paolo sventrato dai lavori per la pista di atletica, è ancora pronta. E, visto che la preoccupazione era per l'andamento nei lavori nello stadio, ora che il cantiere è chiuso, non c'è ragione ostativa alla firma.

L'ultima convenzione, quella del 2015, prevedeva per il Napoli un canone annuo di 750mila euro l'anno, più una quota fissa per la pubblicità, con l'obbligo per il concessionario di manutenzione ordinaria dell'impianto e quella straordinaria del terreno di gioco. In uno schema di transazione Comune-Calcio Napoli del dicembre 2017 si valutavano in 2 milioni i costi sostenuti dalla società calcistica per i tornelli più 471mila euro per i gruppi elettrogeni, mentre Palazzo San Giacomo richiedeva gli oneri concessori e 223mila euro di danni causati dai tifosi. I dati sono entrati nella nuova convenzione che doveva essere firmata il 31 luglio con una parificazione dei crediti pretesi dalle parti e l'accordo per una nuova tariffa da 850mila euro l'anno fino al 2022.

Saltata la firma della convenzione, dopo il violentissimo scambio di accuse tra De Laurentiis e de Magistris, ora l'assessore Borriello annuncia che andrà avanti «come prescrivono le norme e i regolamenti» facendo balenare la possibilità di far partire anche una vertenza giudiziaria.

Tuttavia già è partito il fuoco di consiglieri comunali come David Lebro che lamenta la «situazione surreale e vergognosa per la terza città d'Italia con i tifosi appiedati dopo Napoli-Milan. Gli errori dei metodi dell'amministrazione hanno esacerbato le parti». Il Calcio Napoli rimane in attesa.


La società fa sapere di non essere interessata allo scontro. Precisando di non avere nessuna responsabilità sui trasporti pubblici dopo le partite, il cui tema non fa parte delle convenzioni con il Comune, rimandando ad esclusiva responsabilità del Municipio il non aver prolungato le corse della Linea 2 della metropolitana e non aver chiesto l'estensione del trasporto dell'Eav, nonostante il Comune aveva previsto come introiti il 10% dell'incasso del match. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino