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Sono più o meno duemila i bambini e i ragazzi che negli ultimi giorni hanno fatto lezione in aule fredde, concentrati in appena tre comuni dell’area vesuviana: Palma Campania, Poggiomarino e Ottaviano. La ragione è la stessa per tutti: i riscaldamenti non hanno funzionato perché qualcuno ha rubato il gasolio dalle caldaie delle scuole.
Ci sono voluti nuove spese e frettolosi rifornimenti per rimettere le cose a posto. E si è fatta strada una certezza: ai ladri non fanno più gola soltanto computer o strumenti musicali. Cambiata, con l’aumento del costo del combustibile, la condizione dei mercati, è cambiato anche il target dei furti. I «ricettatori», in questo caso, sono i contrabbandieri.
È stato un blitz di Carnevale: i ladri hanno agito approfittando del lungo ponte da sabato fino a martedì grasso. È accaduto ai plessi della primaria e della secondaria di primo grado «Giovanni Falcone» a Poggiomarino e alla sede centrale del liceo «Armando Diaz» di Ottaviano. Fa eccezione Palma Campania, dove all’istituto comprensivo «Antonio De Curtis» i ladri hanno rubato la notte scorsa. E questi sono gli episodi più recenti, che aggiornano un elenco lunghissimo e certificano un fenomeno che va avanti da diversi mesi. Lo scorso gennaio a Terzigno, il sindaco Francesco Ranieri si è trovato costretto a sospendere l’attività didattica in presenza alla scuola media «Giusti», a causa di un furto di circa 2000 litri di gasolio. Sempre a gennaio fu preso di mira l’istituto «Antonio D’Avino» di Striano. Certo, i raid ai danni delle caldaie delle scuole ci sono sempre stati: stavolta, però, avvengono con una frequenza preoccupante e quasi sempre in concomitanza con lo stop alle lezioni. Ora per Carnevale, la volta scorsa per le feste natalizie.
Il sospetto è che i furti siano portati a termine dalla stessa banda: carabinieri e poliziotti stanno lavorando su questo fronte, anche se non escludono altre piste.
L’ultimo arresto risale a circa tre anni fa a Ottaviano: il furgone bianco, sempre quello, si trovò a uscire da una scuola primaria proprio mentre passavano i carabinieri, che fermarono e arrestarono due individui in flagranza di reato. Erano della zona flegrea. Che fine faccia il gasolio sottratto alle scuole è presto detto: viene venduto al mercato nero, a cittadini e imprenditori senza scrupoli. Accanto al furto ai danni degli istituti scolastici, dunque, va contemplata l’evasione fiscale di chi acquista senza chiedersi da dove venga il prodotto.
Difficile, se non impossibile, che il combustibile torni alle aziende che lo producono e lo vendono, chiamate a rispettare i rigidi controlli e le regole sulla tracciabilità. Di certo, il business illegale è cresciuto notevolmente negli ultimi tempi anche a causa dell’aumento vertiginoso dei costi del gasolio. Secondo le stime dell’Onf, l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, a ottobre il costo del gasolio da riscaldamento aveva subito un’impennata del +19% rispetto all’anno precedente. Una stangata per famiglie, aziende ed enti pubblici, un’occasione per i malfattori.
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