Napoli, ecco le scuole nella giungla: bambini in classe tra le erbacce

Napoli, ecco le scuole nella giungla: bambini in classe tra le erbacce
Erba alta e incolta che invade le aiuole dove gli alberi crescono in maniera selvaggia. Strutture fatiscenti e semiabbandonate accanto agli edifici in uso. Immondizia a due passi...

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Erba alta e incolta che invade le aiuole dove gli alberi crescono in maniera selvaggia. Strutture fatiscenti e semiabbandonate accanto agli edifici in uso. Immondizia a due passi dai cancelli e dagli spazi ricreativi dove tra poco giocheranno decine di bambini. In queste condizioni tre scuole di Cavalleggeri accolgono gli studenti per l’inizio del nuovo anno accademico.


I due plessi del circolo Gigante-Neghelli e l’istituto secondario di primo grado Giacinto Gigante sono noti da tempo tra i genitori come “scuole nella giungla”.

Edifici in cui le aiuole non riescono più a contenere la vegetazione che cresce a vista d’occhio e dove – da tempo – non vengono effettuati interventi di potatura.
 
«Abbiamo chiesto di mettere le scuole in sicurezza – afferma la consigliera della X Municipalità Laura Carcavallo – per il bene e la sicurezza di tutti. Questi istituti necessitano di interventi immediati perché la situazione è al limite. Oltre all’erba incolta c’è anche immondizia tra i rovi e questo mette in pericolo sia gli studenti che i genitori».

La cura del verde però, richiesta dai residenti anche per le aiuole del quartiere, sembra essere difficile da mettere in atto. La mancata installazione di pompe e prese d’acqua da parte del Comune ha reso impossibile l’intervento dei volontari pronti ad intervenire.

«Ci affidiamo ai ragazzi senegalesi – dichiara l’insegnante e fotoreporter Eliana Esposito – per tenere le strade ed i giardinetti puliti. Le nostre richieste all’amministrazione centrale sono rimaste inevase e non siamo in grado di provvedere alla cura del verde. Per noi è impossibile essere cittadini attivi perché non veniamo messi nelle condizioni ideali. Questo quartiere va salvaguardato prima che la situazione diventi insostenibile, ma è necessario l’intervento e la collaborazione di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino