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Altrimenti non basterà vendere i circoli del Posillipo e del Tennis per fare soldi freschi e dare una bella botta al deficit che pende su Palazzo San Giacomo offrendo un segnale di concretezza alla Corte dei conti. Nella sostanza va bene la pezza che ci ha messo già il Parlamento dando la possibilità agli enti in predissesto di rifare un nuovo piano di rientro dal debito, che per Napoli è di 2,4 miliardi, tuttavia allungare i tempi non significa automaticamente salvezza dal default.
Allora occorre mettere mano davvero agli strumenti per fare sì che il debito si abbatta. Il patrimonio - insieme alla riscossione - è la leva principale. Ma vendere il patrimonio immobiliare del Comune, almeno una quota sui 500 milioni, negli ultimi tre anni e anche prima è risultata impresa impossibile. Così torna a farsi strada con forza l'idea di affidarsi alle agenzie immobiliari nel senso di allargare il loro raggio di azione visto che ormai da un anno stanno in partita ma a mezzo servizio. A oggi la convenzione con la Borsa immobiliare di Napoli - azienda partecipata della Camera di Commercio - viene utilizzata sostanzialmente per avere una stima degli immobili in questione, quelli da vendere. Il passo successivo - quello che vorrebbero fare a Palazzo San Giacomo - dovrebbe essere quello di affidarsi a dei big del mercato capaci di avere già nel loro portafogli potenziali acquirenti.
Il nuovo regolamento prefigura un ruolo delle agenzie immobiliari solo nel caso di immobili del patrimonio invenduti, per evitare la «svendita» a valore inventariale, dopo il fallimento dell'asta pubblica prevista per la loro vendita. Il Comune a quel punto si può rivolgere alla Borsa immobiliare. Tuttavia considerato che il 95% del patrimonio è invenduto con un po' di coraggio in più ci si può rivolgere alle Agenzie in maniera più concreta, certo non a tutte, ma solo a quelle più solide e qui il ruolo della Borsa immobiliare e della Napoli Servizi come garanti è fondamentale.
Oltre ai circoli nell'ambito dei beni disponibili, ci sono 1500 abitazioni di pregio molto elevato che valgono mediamente 100mila euro l'una, venderle significherebbe incassare 150 milioni. Ecco su questo fronte il ruolo delle agenzie immobiliari potrebbe essere fondamentale per fare cassa e bene subito.
È chiaro che il bubbone che nessuno vuole sono le case Erp, quelle di edilizia pubblica residenziale che si trovano in periferia e nei quartieri più poveri della città. Venderle libererebbe il Comune dalla manutenzione delle stesse da un lato, e dall'altro darebbe agli inquilini la possibilità di diventare proprietari dell'immobile dove risiedono. Si tratta di circa 33mila case il cui valore oscilla tra i 22mila e i 30mila euro. Si tratta, per intenderci, delle abitazioni di Scampia, Ponticelli e di tutti i quartieri periferici della città. Se si vendessero tutte si arriverebbe alla mostruosa cifra di 660 milioni. Nell'ambito Erp ci sono anche 600 locali commerciali che sulla carta valgono tra i 60 e i 70 milioni. In più, dentro questa tipologia, il Comune ha annesso circa mille nuove case ex Iacp che valgono allo stesso modo circa 30mila euro ciascuna. Poi c'è tutta la partita del patrimonio indisponibile, delle strade, dei fondi, che vale oltre un miliardo. Complessivamente il patrimonio del Comune di Napoli supera il valore di 2,5 miliardi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino