Napoli, sfida a colpi di coltello per un fidanzato conteso: due ragazze in ospedale

Napoli, sfida a colpi di coltello per un fidanzato conteso: due ragazze in ospedale
Si sono sfidate a colpi di coltello per un fidanzatino conteso. E sono finite in ospedale, con ferite gravi su tutto il corpo. Una volta esisteva il delitto d’onore, e ad...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Si sono sfidate a colpi di coltello per un fidanzatino conteso. E sono finite in ospedale, con ferite gravi su tutto il corpo. Una volta esisteva il delitto d’onore, e ad animare focosi duelli rusticani erano uomini pronti a dare anche la vita nel rivendicare la passione per una donna. Oggi succede a Napoli, e sono invece le ragazze a sfidarsi all’ultimo sangue per lavare l’onta di un sospetto, di un bacio rubato, di un tradimento. È finita al pronto soccorso dei “Pellegrini” la notte di follia vissuta da due giovanissime - rispettivamente 18 e 19 anni, entrambe residenti ai Quartieri spagnoli - e culminata in un feroce aggressione all’arma bianca. È terminata lì, in quelle stesse sale nelle quali medici e paramedici rimangono impiegati giorno e notte a salvare vite a costo della propria vita; in quegli stessi luoghi presi di mira nel maggio del 2019 da altri giovanissimi pistoleri, che nei fumi dei cervelli divorati dalla cocaina intendevano vendicare il ferimento di un altro minorenne, colpito da una banda rivale. 

Il Mattino è in grado di ricostruire quest’ultima notte di follia che vede salire sul poco invidiabile proscenio della cronaca nera, ancora una volta, delle adolescenti cariche di rabbia e in cerca di vendetta. Sono passate le 2,30 della notte tra mercoledì e giovedì quando al pronto soccorso del “Vecchio Pellegrini” si presenta una ragazzina, accompagnata da un familiare. Pallida, in stato di choc, ha già perso molto sangue a causa di alcune rasoiate inferte dalla lama di un coltello affilato. Non appare in grado di dire quando e chi l’abbia ferita con tanta violenza. Lo si comprenderà poco dopo. Passerà meno di mezz’ora, ed ecco comparire - in quello stesso pronto soccorso alla Pignasecca - una seconda giovanissima, 19enne, a sua volta colpita da coltellate al petto, alle mani ad una coscia e alle braccia. Viene soccorsa, e non serve l’ispettore Maigret per intuire che i due casi sono con ogni probabilità collegati. E dunque abbiamo due ragazze ferite, che convergono in un arco temporale identico, le quali presentano sulle carni ferite da punta e taglio (fortunatamente nessun fendente ha leso organi interni).

Arrivano finalmente anche le forze dell’ordine. In quelle stesse salette dove le due vittime vengono medicate gli investigatori raccolgono la testimonianza della seconda ferita. La quale - mentre il chirurgo e gli infermieri terminano le medicazioni con un’interminabile sutura di ben 55 punti partendo dalla clavicola e percorrendo l’intero braccio sinistro, fino al polso - racconta di avere avuto poco prima un violento faccia a faccia con la rivale in amore: si tratterebbe della 18enne poco prima ricoverata. Le due si sarebbero incrociate (per caso?) nel cuore della notte tra i vicoli dei Quartieri. Forse da sole, o molto più probabilmente - ma questo spetta alle forze dell’ordine ricostruirlo - in compagnia di terze persone. Nel sottobosco minorile popolato da chi non ha mai frequentato la scuola, da chi esce di casa con la “molletta” se non addirittura con una pistola addosso, c’è spazio anche per un universo di “Barbie” cresciute troppo in fretta, con minigonne mozzafiato e trucco pesante su visi ancora da poco più che bambine. Ed ecco servito il ribaltamento della violenza di genere: nel quale un fidanzatino si trasforma nell’oggetto del contendere che spinge a sferrare coltellate tra donna e donna. 

Non solo le forze dell’ordine. A fare da presidio alla Napoli violenta ci sono, ogni giorno e ogni notte, i camici bianchi. Medici dei pronto soccorso che sempre più spesso diventano l’alveo nel quale sfocia la più brutale violenza metropolitana. Medici: professionisti che sovente si trasformano anche in bersagli della follia di gente senza scrupoli né coscienza. L’intero personale sanitario del “Vecchio Pellegrini” ne sa qualcosa. In una tiepida notte di maggio di tre anni fa a sparare contro medici, infermieri e degenti ricoverati furono alcuni soggetti schierati contro un gruppo criminale locale, a loro volta ritenuti protagonisti di «stese» e incursioni armate nei vicoli a ridosso di via Toledo e di piazza Trieste e Trento. Le immagini di quel Far West fecero il giro d’Italia. Ma brutalità e inciviltà non hanno confini, a Napoli: vivere e lavorare con il camice bianco addosso nella terza città d’Italia è difficile, al San Giovanni Bosco come al Cardarelli, per non parlare del personale del 118. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino