Sciopero Napoli, in migliaia sul lungomare davanti al palco dei sindacati: «Ricominciamo da tre»

La grande manifestazione deI sindacati confederali sul lungomare di Napoli

I sindacati confederali in piazza a Napoli
«Una nuova stagione del lavoro e dei diritti». La mobilitazione nazionale, promossa dai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil è arrivata oggi a Napoli dopo...

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«Una nuova stagione del lavoro e dei diritti». La mobilitazione nazionale, promossa dai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil è arrivata oggi a Napoli dopo le tappe di Bologna e Milano. Sono almeno 50mila i delegati giunti all’alba nel capoluogo campano da tutte le Regioni del Mezzogiorno per chiedere al governo Meloni un cambiamento radicale delle politiche economiche, sociali e occupazionali, specialmente al Sud.

A prendere parte alla manifestazione ci sono anche i tre leader dei sindacati, Landini, Bombardieri e Sbarra.  

«Se abbiamo salari bassi - ha detto il segretario della Cgil, Landini, prendendo parte al corteo partito da piazza Vittoria intorno alle 9 e mezza con direzione rotonda Diaz dove è allestito il palco della manifestazione  - è perché abbiamo un livello di precarietà che non ha nessun altro Paese. C’è bisogno di investire per creare un lavoro stabile. Al Sud c’è una grandissima emergenza anche perché le disuguaglianze sono aumentate. È sotto gli occhi di tutti che il Mezzogiorno ha pagato un prezzo doppio in questi anni: negli ultimi 20 anni un milione e 200mila giovani se ne sono andati dal Meridione per cercare lavoro altrove».

«Manifestiamo - motiva Landini - perché pensiamo che le scelte di questo governo siano sbagliate: non c’è bisogno dell’autonomia differenziata abbiamo già abbastanza divisione nel Paese». 

Intorno alle 10.30 il corteo è arrivato alla rotonda Diaz, sfilando sul lungomare napoletano tra fumogeni, cori e bandiere, qualcuna anche del Napoli. 

«Qui a Napoli ricominciamo da tre - chiarisce sorridendo il leader della Uil, Bombardieri - continuando a porre dei temi che riguardano il recupero del potere d’acquisto, il lavoro, la sicurezza sul lavoro, non abbiamo ancora risposte e le persone continuano a morire».

Ad aprire gli interventi dal palco, tutt’ora in corso, è stata invece un’infermiera dell’Asl Napoli 1, delegata della Uil Sanità Campania. «Dopo il covid - ha detto - siamo stati abbandonati. In Italia ci sono 38mila precari in questo settore e mancano all’appello almeno 70mila infermieri». 

«Oggi - osserva il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi - è un momento in cui dobbiamo rimettere il lavoro al centro del futuro del Paese anche per dare prospettive ai giovani. Dobbiamo ripartire dal lavoro perché il Sud è in una fase in cui può veramente svoltare. Con gli investimenti che sono in campo ed un nuovo protagonismo delle imprese e dei giovani si può costruire un futuro diverso per il Mezzogiorno e per l’Italia. Credo che dobbiamo tenere i nostri giovani qui utilizzando il Sud come un grande hub di rapporto con il Mediterraneo perché il futuro dell’Europa passa per la crescita del mediterraneo allargato».

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Il Mattino