Elezioni comunali 2020, è boom di civiche a Napoli: ecco le liste dei 28 comuni al voto

Elezioni comunali 2020, è boom di civiche a Napoli: ecco le liste dei 28 comuni al voto
Laboratori per sperimentare alleanze future destinate allo scenario nazionale, proliferazione di liste civiche con conseguente passo indietro dei partiti tradizionali, simboli...

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Laboratori per sperimentare alleanze future destinate allo scenario nazionale, proliferazione di liste civiche con conseguente passo indietro dei partiti tradizionali, simboli contesi. E poi le consuete polemiche. Il primo appuntamento elettorale in tempi di emergenza sanitaria in provincia di Napoli fa registrare qualche conferma ma anche molte novità, nella consapevolezza che ad attendere gli aspiranti sindaci e consiglieri comunali sarà una campagna elettorale anomala, dove forse sarà molto complicato anche tenere i classici comizi e gli incontri pubblici. 


ELEZIONI COMUNALI 2020, TUTTI I CANDIDATI IN CAMPANIA

Sono 28 i Comuni dove bisognerà rinnovare il consiglio comunale il prossimo 20 e 21 settembre nell’area metropolitana di Napoli. Di questi, 18 contano più di 15mila abitanti ma in uno di essi, Poggiomarino, i candidati sono soltanto due e non sarà necessario alcun ballottaggio, mentre per gli altri 10 l’appuntamento elettorale terminerà al primo turno. In totale si candidano a sindaco in 89, di questi 14 sono donne. Complessivamente il numero degli abitanti dei Comuni arriva a circa 700mila: un dato che autorizza a pensare che si tratti di un test importante per i partiti. 

Eppure proprio i partiti in alcuni centri sono spariti: a Pompei, per esempio, dove c’è solo il Movimento 5 Stelle, oppure a Terzigno dove resiste Forza Italia. Nella città mariana il simbolo del Pd è stato ritirato dopo una contesa interna: stava avvenendo la stessa cosa anche a Frattamaggiore, poi l’ha spuntata Marco Antonio Del Prete sull’avversario, anch’egli democrat, Francesco Russo. E questo turno elettorale è destinato ad essere ricordato anche per il primo tentativo di alleanza proprio tra i grillini e il Pd, che come è noto già governano insieme la nazione. Ad fare da apripista è stata Pomigliano d’Arco, la città di Luigi Di Maio, dove è stato trovato l’accordo su Gianluca Del Mastro, poi ha fatto seguito Caivano con Luigi Falco e, in extremis, Giugliano con Nicola Pirozzi. Altrove si va divisi, nonostante qualche tentativo, come accaduto a Marigliano

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Proprio l’exploit di civiche ha consentito ad alcuni candidati a sindaco di farsi sostenere da un numero consistente di liste: a Casalnuovo Giovanni Nappi è supportato da dieci liste e il suo avversario Massimo Pelliccia, sindaco uscente, addirittura da undici. Non scherza nemmeno Giorgio Zinno a San Giorgio a Cremano, che ha dalla sua parte dieci liste. Sindaci a «doppia cifra» ma anche centri con pochi candidati: a San Gennaro Vesuviano è stata presentata una sola lista, nonostante l’appuntamento col voto torni dopo oltre tre anni di commissariamento, dovuti in parte alle crisi politiche ma soprattutto allo scioglimento del Comune per infiltrazioni della criminalità organizzata. 

Il più grande tra i Comuni chiamati alle urne è Giugliano in Campania, che conta oltre 100mila abitanti, mentre i più piccoli sono San Paolo Bel Sito e Casamarciano, che di abitanti ne hanno poco più di 3mila. Eppure a Casamarciano c’è anche il candidato sindaco più giovane dell’intera provincia e, probabilmente, anche della regione se non dell’Italia: è Clemente Primiano, che ha appena 20 anni ed è il nipote del compianto Aniello Virtuoso, che è stato sindaco per oltre 40 anni nel piccolo centro del nolano. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino