Millecentocinquantasette. Sono i giorni trascorsi dall'avvio del restyling di via Marina, il 16 novembre 2015. Il cantiere doveva essere ultimato in 154 giorni, secondo...
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«L'impresa - spiega Calabrese - sta riprendendo la cantierizzazione, mettendo in sicurezza le aree. L'accettazione dei lavori è avvenuta solo qualche giorno fa. In questa prima fase, il primo problema è mettere in sicurezza le aree di cantiere e procedere alla ricantierizzazione delle aree che in questo periodo sono state danneggiate. Subito dopo, arriveremo celermente a fare tutto quello che resta, dando maggiore priorità al ritorno del tram su questo asse viario, atteso da parecchio tempo».
Allo studio una rivisitazione del progetto originario, che potrebbe essere ridotto, attraverso una scrematura delle opere ritenute non più necessarie. Un'ipotesi consentita dalla norma cosiddetta del quinto d'obbligo, che prevede aumenti o riduzioni dei progetti fino a un massimo del 20%, a seconda delle necessità. L'idea è di mettere subito mano al completamento dei binari del tram fino al deposito di San Giovanni. Questo consentirebbe il collaudo funzionale di via Marina, entro marzo, nei tempi di rendicontazione fissati dall'Unione europea, così da non perdere i fondi. I prossimi passi della procedura prevedono in un primo tempo il completamento, da parte degli uffici tecnici comunali, del piano dei lavori, con il nuovo cronoprogramma, che dovranno poi essere approvati dalla Regione. Subito dopo ci potrà essere l'accordo con la ditta e, quindi, la firma del contratto. I lavori necessari al collaudo veri e propri, quindi, con la riattivazione del tram e l'ultima mano di asfalto, potrebbero essere ultimati nel giro di 45 giorni, in modo da rispettare tutte le scadenze.
Le operazioni di bonifica e pulizia proseguiranno anche nei prossimi giorni. C'è molto lavoro da fare. Dalla manutenzione del verde, lasciata in tutti questi mesi al buon cuore dei commercianti della zona, alle riparazioni delle recinzioni che sono cadute, a causa del vento o perché urtate dalle auto. Il tratto più difficile è quello che da Sant'Erasmo arriva a via Reggia di Portici, dove ci sono ancora le fogne a cielo aperto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino