Napoli, il monito della Sovrintendenza: «La fontana di Tatafiore deve tornare al suo posto»

Napoli, il monito della Sovrintendenza: «La fontana di Tatafiore deve tornare al suo posto»
Che fine ha fatto la fontana Itaca del maestro Ernesto Tatafiore spostata il primo settembre da via Scarlatti? Se lo chiedono in molti. Prima di tutto l'artista, e poi la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Che fine ha fatto la fontana Itaca del maestro Ernesto Tatafiore spostata il primo settembre da via Scarlatti? Se lo chiedono in molti. Prima di tutto l'artista, e poi la Sovrintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio del Comune di Napoli, entrambi all'oscuro dell'intenzione di spostarla e restaurarla. È il sovrintendente Luciano Garella in persona a chiederlo in una missiva del primo ottobre alla Direzione Centrale Patrimonio del Comune di Napoli, aggiungendo di voler essere messo a conoscenza dello stato dei lavori agli impianti (motivo della rimozione della fontana) e del restauro, oltre alla data di ricollocazione dell'opera. Essendo numerosi destinatari in allegato, lo scambio di mail in questi giorni è stato davvero consistente al punto da entrare in un faldone. Nonostante ciò, dagli uffici comunali non arrivano risposte certe sull'esatta ubicazione della fontana di Tatafiore.

 
La fontana Itaca di Ernesto Tatafiore è stata spostata da via Scarlatti il primo settembre all'oscuro dell'artista Tatafiore che, messo a conoscenza dello spostamento ormai a cose fatte, dichiarò stupito di non aver ricevuto nessun messaggio da parte dell'amministrazione comunale, per poi precisare: «Dicono di avermi inviato una mail il 14 agosto. Non una raccomandata o una Pec, e neppure una telefonata come invece si dovrebbe fare in questi casi». E dopo qualche giorno di riflessione, e senza ricevere neanche le scuse da parte del Comune, Tatafiore decise di tutelarsi in sede legale.

Un mese dopo, la Sovrintendenza chiede di ottenere informazioni su una vicenda in cui era stata chiamata in causa, precisando: «Non risultano a questo ufficio ulteriori atti formali successivi alla data di installazione (del 1999, ndr)». Poche righe, per dire che non si sapeva nulla della rimozione. Nella missiva, il sovrintendente Garella precisa la destinazione dell'opera in via Scarlatti secondo la delibera del '99, per poi avanzare delle richieste per ora rimaste inevase: «Questa Sovrintendenza chiede di essere informata circa la precisa ubicazione attuale dell'opera». Inoltre, chiede i tempi che occorreranno per i lavori «all'impianto idrico, elettrico e restauro, al fine della prossima ricollocazione in sito dell'opera».


Il dirigente della Direzione Centrale Patrimonio Fabio Pascapè ieri ha inviato agli uffici amministrativi una sua prima risposta in cui, oltre a non riportare né l'ubicazione attuale della fontana, né la data di inizio dei lavori (funzionali allo spostamento), precisa nel primo punto che «il maestro Tatafiore risulta donatore della sola idea progettuale, in quanto la fornitura e posa in opera di struttura metallica è stata affidata dal Comune all'impresa Michelangelo Lombardi costruzioni su indicazione del maestro stesso». «Una affermazione strana, la scultura quindi non sarebbe di Tatafiore ma di chi l'ha realizzata? Si sarebbe creata dal nulla?» sintetizza Pietro Tatafiore, figlio del maestro. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino