Droga in provincia di Napoli: spacciatori e vedette sulle mappe di Google | Guarda

Droga in provincia di Napoli: spacciatori e vedette sulle mappe di Google | Guarda
Boscoreale. Un quartiere super controllato, con vedette in punti strategici e pusher pronti alla vendita di droga. Così il rione Piano Napoli di Boscoreale appariva fino a...

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Boscoreale. Un quartiere super controllato, con vedette in punti strategici e pusher pronti alla vendita di droga. Così il rione Piano Napoli di Boscoreale appariva fino a qualche giorno fa su Google Street View, il portale che permette di passeggiare in maniera virtuale in tutto il mondo, anche negli scavi di Pompei, e negli Stati Uniti addirittura all'interno dei centri commerciali.








Le immagini sono state aggiornate da poco, ma in precedenza il quartiere di edilizia popolare di via Settetermini – nel Comune di Boscoreale, a poche centinaia di metri da Torre Annunziata – sul web era semplicemente una piazza di spaccio di stupefacenti, attiva chiaramente anche in pieno giorno. Lo hanno dimostrato le inchieste della magistratura che hanno smantellato il cartello criminale guidato dall'attuale pentito Franco Casillo e dagli Aquino-Annunziata: il Piano Napoli era un droga-shop attivo su turni, 24 ore su 24, con un'organizzazione piramidale ben definita.



Un quartiere bunker. La Google-car, però, si è tranquillamente addentrata nel labirinto di stradine, tra le palazzine del rione costruito in gran fretta dopo il sisma dell'80 per accogliere i terremotati di Napoli. E la sua telecamera ha catturato frame eloquenti. Accedendo dal lato nord del quartiere, tra gli alberi spunta uno dei pusher in attesa dei clienti: camicia chiara e pantaloncini di jeans, è appoggiato ad un muretto, nei pressi di una rampa di scale del perimetro del quartiere. Guarda, curioso, quell'auto: non è un cliente, non si avvicina, fa finta di nulla. Basta proseguire nel giro, ed ecco che la Google-car viene addirittura seguita. C'è una giovane vedetta in scooter, senza casco. Pantaloni bianchi e t-shirt blu, il ragazzino «accompagna» con lo sguardo l'auto per alcune decine di metri, scruta la telecamera montata sul tettuccio, cerca di capire se si tratta delle «guardie» o di un visitatore innocuo.



Dopo qualche frame, scompare: forse ha capito che si tratta solo del motore di ricerca più diffuso al mondo, il logo Google era abbastanza visibile sulla vettura. Le indagini delle forze dell'ordine e i racconti di molti pentiti hanno dimostrato che nel giro dello spaccio, al Piano Napoli, si entra da bambini. Tra gli 8 e i 12 anni si comincia a fare le vedette, fino ai 14-15 i ragazzini vengono utilizzati per spostare droga senza essere notati, e poi si entra ancora minorenni nello spaccio vero e proprio. I «grandi», intanto, fanno i conti, pagano gli stipendi, gestiscono i grossi quantitativi di droga, distribuiscono le dosi ai pusher di strada, hanno le armi per difendersi. Si guadagna dai 150 euro in su a settimana per coprire un turno di «lavoro», con i bonus per chi vendeva più droga. Hashish, marijuana, cocaina, crack, ma anche pasticche e «amnèsia»: al Piano Napoli si trova praticamente di tutto, tanto da meritare l'appellativo di Scampia del Vesuviano.



Ma il giro sulla Google-car prosegue. Si svolta a sinistra, poi a destra, e ancora a sinistra. Ecco che l'automobile è nel cuore del quartiere, costeggia a destra e a sinistra le palazzine rosse, tra cancellate, piccoli locali e catenacci. C'è gente al balcone che osserva, persone sedute lungo i muretti, qualcuno forse attende il «carico». Ad un incrocio ecco il gruppo più folto. Si tratta di tre pusher, vestiti di nero, che hanno avvistato la vettura e le vanno incontro. I pochi fotogrammi spiegano come gli spacciatori si avvicinino alla vettura e poi capiscono che non è un cliente, bensì un innocuo visitatore «curioso». Il racconto virtuale al Piano Napoli finisce pochi clic dopo con il solito venditore abusivo di cozze: anche lui è protagonista fisso del rione.
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Il Mattino