Sette anni per Vincenzo Sibillo, dieci anni per Giovanni Matteo e Giovanni Ingenito, otto anni per Giosuè Napolitano. ...
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Sono queste le condanne firmate a carico dei quattro presunti estorsori, che avevano imposto tangenti alla pizzeria Di Matteo, in via Decumani. È stato il giudice per le udienze preliminari Perrella a chiudere il primo grado di giudizio a carico di alcuni presunti esponenti della famiglia Sibillo, al termine di indagini sostenute dalla denuncia delle parti offese. Non solo richieste di denaro, ma anche pizze a sbafo per quelli del gruppo che controlla la zona dei Decumani.
Soddisfazione da parte della Dda di Napoli, coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, ma anche delle parti civili, rappresentate dai penalisti Concetta Chiricone e Alessandro Motta, ma anche da parte del comune di Napoli, rappresentato dall’avvocato Diani, anche per l’assessorato all’avvocatura di Monica Buonanno. Pronti a leggere le motivazioni e a sostenere un eventuale appello i difensori Rosario Arienzo, Claudia Luongo, Riccardo Ferone, Dario Procentese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino