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È sempre più solo un desiderio che somiglia ormai a un sogno di patron Aurelio De Laurentiis lo stadio del Napoli a Bagnoli, perché a oggi nella realtà dei fatti il sindaco Gaetano Manfredi - che ha messo come priorità la riqualificazione del Maradona - ha il pieno sostegno del Governo a iniziare dal ministro per lo sport Andrea Abodi per quello che riguarda il futuro dello storico impianto di Fuorigrotta. Abodi - proprio ieri da Napoli - ha confermato la linea del Governo.
«Siamo con Manfredi» le sue parole. Perché una presa di posizione così netta? A far pesare la bilancia da parte del Maradona c’è la legge sugli stadi varata dal governo il 4 settembre dell’anno scorso, rivista e aggiornata dove si dà la possibilità a chi investe su uno stadio pubblico esistente anche di acquistarlo. Cioè De Laurentiis può chiedere il Maradona al Comune. E questo non significa che l’incontro a tre tra sindaco, De Laurentiis e il ministro Raffaele Fitto titolare della rigenerazione dell’area ex Italsider non si farà. Solo che a quel punto potrebbe essere solo un gesto di cortesia o poco più. Ma procediamo con ordine perché le 48 ore tra lunedì e martedi scorso sono state dense e piene di significati.
Manfredi e De Laurentiis si sono incrociati lunedì sera in Prefettura in occasione del concerto per la Pace organizzato dal prefetto Michele Di Bari. È vero che si sindaco e patron si erano sentiti al telefono sulla vicenda dello stadio a Bagnoli, ma in Prefettura l’ex rettore ha ribadito al numero uno della SSc Napoli che per lui il Maradona è e resterà la priorità, salvo una convocazione di Fitto che potrebbe cambiare le carte in tavola.
Cosa c’è nella legge sugli stadi? «Il Piano di fattibilità tecnico economico - si legge nel testo - può comprendere, ai fini del raggiungimento del complessivo equilibrio economico-finanziario dell’iniziativa o della valorizzazione del territorio in termini sociali, la costruzione di immobili con destinazioni d’uso diverse da quella sportiva. Il documento di fattibilità può contemplare il riconoscimento di un prezzo da parte del Comune ovvero la cessione del diritto di superficie o del diritto di usufrutto di altri immobili di proprietà della pubblica amministrazione, nonché il trasferimento della proprietà degli stessi alla società sportiva».
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