Napoli, via alla stagione teatrale nei locali occupati: «Danno al Comune di quasi 200mila euro»

Napoli, via alla stagione teatrale nei locali occupati: «Danno al Comune di quasi 200mila euro»
Da trenta mesi organizzano spettacoli teatrali a pagamento in una struttura del Comune senza alcun titolo di occupazione dell'immobile. Con «la conseguente esposizione...

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Da trenta mesi organizzano spettacoli teatrali a pagamento in una struttura del Comune senza alcun titolo di occupazione dell'immobile. Con «la conseguente esposizione debitoria - scrive la direzione centrale Patrimonio di Palazzo San Giacomo - per omesso pagamento delle indennità di 192mila 138 euro». La storia, che ha del paradossale, ha inizio il 15 maggio 2016, quando l'associazione «teatro e spettacolo La giostra» è stata autorizzata all'utilizzo temporaneo di un bene comunale, in via Speranzella 81, nei giorni 16, 22, 23, 29 e 31 maggio 2016, al fine di svolgere prove relative ad eventi teatrali con gli studenti del liceo classico Pansini. Il cortocircuito si registra nel momento in cui l'associazione - che senza dubbio produce spettacoli di interesse culturale - continua ad utilizzare la struttura «disattendendo quanto convenuto il 1 giugno 2016». In sostanza quando «Valeria Tavassi, responsabile legale dell'associazione - ricorda il dirigente dell'ente Fabio Pascapè in una nota inviata all'assessore Borriello e alla Napoli Servizi - non restituisce la struttura». L'associazione, in effetti, è andata avanti fino ad oggi con le attività previste. Basti pensare al fatto che ha predisposto la locandina con tanto di tabellone della stagione teatrale 2018-2019: a partire dal 17 ottobre 2018 fino al 25 maggio 2019. Spettacoli a pagamento, senza mai versare un euro di canone a Palazzo San Giacomo. Non perché l'associazione sia morosa nei confronti dell'ente, ma perché di fatto risulta abusiva.

 
Il primo ad accendere i riflettori sul caso è stato il consigliere comunale Vincenzo Moretto, allora nel gruppo Prima Napoli oggi nel gruppo misto sotto il simbolo della Lega, con un'interrogazione in Consiglio comunale il 22 gennaio 2018. Gli uffici del Patrimonio - viene poi comunicato a Moretto in un secondo momento - si erano già mossi qualche mese prima producendo, con disposizione dirigenziale in data 10 ottobre 2017, il primo ordine di sgombero «in autotutela», dell'immobile di via Speranzella, che risulta un «bene patrimoniale indisponibile». Nell'atto sottoscritto dai dirigenti comunali vengono poi ripercorse alcune tappe, che aiutano a capire meglio la storia: «La signora Tavassi (tra le altre cose candidata nelle fila di Napoli in Comune a Sinistra alle ultime elezioni amministrative nella Municipalità Soccavo-Pianura, ndr) pur riscontrando l'atto di notifica con l'ordine di sgombero, chiede una sospensiva della disposizione e addirittura una proroga annuale dell'occupazione. Le è stato comunicato parere negativo». Il dirigente inoltre chiarisce: «L'indennità di occupazione della struttura calcolata dal servizio Patrimonio secondo il valore medio di mercato ammonta a 6mila 625 euro mensili». Di fatto dal 1 giugno 2016 ad oggi si calcola un'esposizione debitoria per omesso pagamento delle indennità di occupazione di 192mila 132 euro. «A breve - avvisa infine il Comune - verrà attuato lo sgombero coatto del bene», che dovrebbe essere emesso con un secondo dispositivo a fine novembre.


Una vicenda kafkiana, che si sublima nel sopralluogo dell'8 novembre, appena cinque giorni fa. Il bene di via Speranzella 81, infatti, nei mesi scorsi, è stato anche messo a bando pubblico per l'assegnazione, con termine ultimo fissato per il 31 dicembre 2018. L'8 novembre alle ore 12 si presentano in via Speranzella un architetto del Comune (su richiesta del dirigente di Palazzo San Giacomo) e otto soggetti, tra cui alcune associazioni come Legambiente Campania e Libera Campania, per poter visionare la struttura. Il portone dell'immobile di proprietà comunale, adibita a teatro, non solo è risultato serrato a doppia mandata, ma al campanello non ha risposto nessuno. A quel punto è stato stilato un verbale, sottoscritto da tutti i presenti: «Il locale - si sottolinea nel verbale - risulta chiuso e utilizzato ancora dall'associazione La giostra, per la quale è in corso la procedura di sgombero del 10 ottobre 2017». Una vicenda che rischia di finire sotto i riflettori della Corte dei Conti, proprio mentre l'ex officina Enel di via Speranzella riapre i battenti per la seconda stagione teatrale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino