Rimettere a nuovo la rete elettrica per dire addio ai blackout, ma anche come opportunità di restyling di piazze e strade di Napoli, a cominciare da La Loggetta, dove...
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«Abbiamo voluto organizzare questo incontro pubblico ha spiegato Adel Motawi, dirigente Terna, affiancato dal progettista Vitantonio Di Dio per tranquillizzare la cittadinanza. Questo progetto è stato studiato molto approfonditamente. Perché si è scelta un'area urbanizzata per la stazione? Non è la prima che si trova in città. Il fatto è che la stazione deve essere al centro rispetto alla zona che rifornisce. Più si allontana, più bisogna allungare gli elettrodotti, aumentando le perdite e riducendo l'efficienza. Riteniamo di aver fatto il progetto migliore, tenendo dentro sicurezza, continuità, affidabilità, al minor costo del servizio elettrico. La rete elettrica attuale di Napoli è vecchia. La città è cresciuta rispetto a 50 anni fa. I lavori per rifare la rete sono necessari per scongiurare futuri blackout. Il progetto è già autorizzato. Però ci sono dei margini per renderlo il meno impattante possibile. Noi abbiamo bisogno dell'aiuto del Comune e dei cittadini, che possono darci utili suggerimenti.
La Stazione Elettrica sorgerà in via Mario Gigante, in un'area fino a un anno fa occupata da un parcheggio e in precedenza adibita alla coltivazione di rose e tulipani. I lavori da 40 milioni saranno fatti in lotti. I primi a partire saranno quelli dell'elettrodotto, che si dipanerà per 11,5 km da Agnano a via Caracciolo. L'ipotesi è di cominciare da via Beccadelli, dove il Comune ha già programmato altri lavori. Nei primi mesi del 2019 dovrebbe essere pronto il progetto, che sarà diviso in tratte. Poi ci vorranno 2 anni di lavori. «Nessun accavallamento con le Universiadi», assicurano da Terna. Tempi più lunghi per la Stazione Elettrica, che è in fase di progettazione esecutiva. Non avrà operatori, ma sarà controllata in remoto. I prossimi passi saranno i sondaggi geognostici e il progetto costruttivo.
«Siamo contrari alla realizzazione della stazione elettrica a La Loggetta spiega l'avvocato Maurizio Maiella ma non a che si costruisca l'impianto in sé. Semplicemente, non vogliamo che sia fatto qui e siamo pronti anche a una class action. Il Rione ha tanti problemi di smog e ospita già la cabina elettrica dell'Enel. Avevamo chiesto di spostare la stazione altrove, alle spalle di Monte Sant'Angelo, per esempio, o ad Agnano, dove non ci sono le case. Da quando circola la notizia, le agenzie immobiliari hanno cominciato a svalutare le case del 30%. Chiederemo al Comune di fare un tavolo tecnico e verificare tutto. Si facciano anche le indagini geologiche». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino