Approdano i motivi, le reazioni e le contromosse dei protagonisti, dopo la notizia del naufragio del progetto del Salone Nautico «Navigare», che avrebbe dovuto...
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IL SOVRINTENDENTE
«Abbiamo valutato che l'occupazione del mare non fosse idonea alla situazione, per motivazioni oggettive - spiega il sovrintendente Luciano Garella, la cui relazione verrà protocollata dal Comune domani mattina - sui viali avremmo consentito l'allestimento del salone nautico. Non in mare, in un tratto dove sussistono dei vincoli. Non era il caso di implementare una situazione delicata, che vede già oltre 3mila ormeggi abusivi nel Golfo, con indagini e attività di contrasto in corso». Ancr nota che i vincoli furono aggirati, per esempio, per la Coppa America. «Quanto alla Coppa America e ai relativi permessi, all'epoca mi occupavo di altro e non mi esprimo su fatti che non conosco in prima persona», replica Garella. La tutela del mare è importante, come il rispetto dei vincoli e delle norme. Anche da parte delle decine di imbarcazioni che ieri, come praticamente tutti i giorni d'estate, ormeggiavano senza permessi tra lido Mappatella, Castel dell'Ovo e Rotonda Diaz.
L'AUTORITÀ PORTUALE
Anche l'Autorità Portuale aveva appoggiato l'idea di un Salone Nautico sul Lungomare: «Rispetto il parere della sovrintendenza - dice il presidente Pietro Spirito - e non credo assolutamente ci sia stato un no a priori all'organizzazione dell'evento. La Sovrintendenza si è sempre mostrata collaborativa rispetto alle nostre esigenze, come del resto lo è stato sempre anche il Comune. Certo è un peccato che il Salone Nautico, che noi avevamo accolto con favore, vada in altre città. Forse si potevano gestire meglio i tempi in otto mesi e si poteva pensare a un piano b per spostare la kermesse in altri punti meno vincolati del mare di Napoli. Questa storia ci serva da lezione per la gestione dei tempi». Di fatto, preso atto del no alle imbarcazioni in acqua, gli organizzatori di Navigare stanno valutando di spostare la fiera in altre Regioni. E la nautica campana potrebbe finire in esposizione in Emilia Romagna.
ANCR E REGIONE
Disappunto e l'invito a un ripensamento last minute arriva invece da Nicola Marrazzo, presidente della commissione Attività Produttive della Regione: «È impossibile immaginare Napoli senza il suo mare e di conseguenza senza le attività produttive che esso sviluppa. Invito tutti, Sovrintendenza per prima, ad un supplemento di riflessione su questa decisione di negare l'opportunità al territorio di una esposizione nautica in mare a Napoli. Non si può assolutamente ignorare l'importanza della nautica per il territorio, anche alla luce della ripresa economica e produttiva del segmento, ed è fuori da ogni logica non tenere in considerazione i margini di crescita per la città che potrebbero giungere da una manifestazione di questo calibro. Napoli, città per molti motivi in crisi di sviluppo, deve puntare sempre più sulla nautica e sul turismo, specialmente quello nautico che produce un indotto di alto tenore». «Non sappiamo molto sulle motivazioni che hanno generato il rigetto del nostro progetto ma la nautica si fa in mare. A terra i prodotti della filiera sono già rappresentati dal salone storico Nauticsud che si svolge a febbraio, sotto la nostra gestione, alla Mostra d'Oltremare - afferma Gennaro Amato, presidente Anrc - In questi pochi giorni di luglio abbiamo ricevuto mail e telefonate da diversi Comuni in risposta al nostro appello di ospitare l'evento. Bologna, per esempio, è pronta ad accettare la sfida. Certo non ha il mare. Ma la settimana prossima fisseremo un appuntamento per discutere il progetto».
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Il Mattino