Ogni volta che il sindaco Luigi de Magistris sembra pronto per fare il rimpasto si manifestano eventi che in qualche modo fanno saltare il banco. Oggi l'altissima...
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Dopo il congresso, vista la nuova composizione del coordinamento politico di demA - dove è stato dato largo spazio ai Movimenti e ai civici, basta pensare che fuori sono rimasti il vicesindaco Raffaele Del Giudice, il vicesindaco metropolitano Elpidio Capasso, il capogruppo in Consiglio di demA Rosario Andreozzi e Pietro Rinaldi, anche lui da qualche mese consigliere arancione - si poteva immaginare che l'indirizzo della nuova giunta fosse a trazione più esterna, un allargamento alla città atteso che tutti i rivoluzionari arancioni o quasi hanno avuto un posto nel coordinamento. Invece il rimpasto potrebbe slittare ancora causa elezioni politiche. Con sullo sfondo l'annuncio dell'ex pm durante il congresso di essere disposto a formare anche un nuovo contenitore con evidente allusioni a una nuova apertura a sinistra con la quale un po' di freddo c'è, soprattutto con Leu. E non a caso a lasciare il partito di Pietro Grasso per vestirsi di arancione è stato un assessore di peso, Ciro Borriello, che ha la delega allo Sport. Che scenari si prospettano? De Magistris cercherà di rinforzarsi sul fronte dei Movimenti che caratterizzano in maniera molto forte demA e con la sinistra. Pescherà dal Consiglio comunale? Può darsi ma toccare quegli equilibri già precari potrebbe essere molto pericoloso. Anche perché la maggioranza è orfana - per ora - di due pedine del gruppo demA, ovvero Laura Bismuto e Claudio Cecere, che non hanno votato il bilancio consuntivo 2017. A oggi la maggioranza è molto risicata e si compone di 22 consiglieri. Il sindaco, i 7 del gruppo demA - sarebbero 9 con Bismuto e Cecere, che non hanno formalizzato la loro uscita dalla maggioranza - tre dei Riformisti democratici, altrettanti di Sinistra in Comune, Sfasteriati, Agorà e i due dei Verdi.
Tant'è che la pasionaria Eleonora De Majo potrebbe avere la sua occasione. Qualcuno ci crede nella maggioranza e in giunta, qualcun altro è molto critico. A sinistra - come si diceva - la confusione è totale. A chi esce per «un normale turn over» il sindaco potrebbe proporre di avere ruoli importanti in demA, visto che a de Magistris toccherà nominare la segreteria politica, almeno altre 4 poltrone, e poi i vari dipartimenti. Alla vigilia di una stagione elettorale che potrebbe iniziare in autunno con le Politiche, poi in primavera del 2019 con le Europee e nel 2020 con le Regionali avere un ruolo nella segreteria politica arancione sarebbe qualcosa di serio. Così come una eventuale candidatura alle Politiche, alle Europee o alle Regionali potrebbe essere una buona camera di compensazione per chi esce dalla giunta. Un periodo caldo tutto da gestire con i fedelissimi del sindaco che guardano con particolare attenzione alle Regionali, alla sfida che de Magistris ha già lanciato al governatore Vincenzo De Luca, quello è un appuntamento vitale per il futuro politico degli arancioni e dello stesso primo cittadino. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino