Vittima e carnefice che si stringono la mano: il video mostra chiaramente il rapinatore che porge i documenti al gioielliere che ha appena rapinato e l'uomo che subito dopo...
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E allora che cosa significava quella stretta di mano? «Il negozio è protetto da una doppia porta azionata dall'interno - spiega il commerciante - e il malvivente, dopo che la complice si era allontanata con il bottino aveva bisogno di uscire. Voleva prendermi come ostaggio, ma io non avevo le chiavi, per questo si è messo a discutere con me». Le cose, dunque, sarebbero andate in maniera totalmente diversa da quello che appare nelle immagini. La rapina è avvenuta il 29 dicembre, il bandito è entrato nella gioielleria con una donna (poi si è scoperto che era la suocera), ha tirato fuori la pistola e ha condotto il commerciante alla cassaforte tirando fuori ori e argenti che ha consegnato alla complice che subito dopo si è allontanata. Nessuna compassione, ma anche nessuna voglia di lasciare la città, il quartiere: «Napoli non è diversa dalle altre città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino