Andare oltre i successi acclarati del Napoli Teatro Festival e farne una casa del teatro, una scuola, un luogo di formazione e deposito della memoria teatrale, un museo del teatro...
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Una missione che Barbano intende portare avanti e concretizzare dando vita a una sinergia con le altre istituzioni culturali di Napoli e della Campania. «Ritengo - ha spiegato - che si possa sviluppare un'attività istituzionale che abbia una struttura riconoscibile nella città e nel territorio e che ciò si possa fare con la collaborazione delle altre importanti istituzioni culturali napoletane e campane quali il San Carlo, il Mercadante, il Teatro Verdi, il Madre e il Giffoni nello spirito di una collaborazione che credo sia centrale condividendo il senso di solidarietà verso il ruolo della cultura».
Ma Barbano guarda anche ai privati a cui lancia un appello: «Ai tanti mecenati e uomini di cultura presenti in città dico di individuare nella Fondazione un interlocutore e un compagno di una sfida civile per fare del teatro una leva di promozione sociale e culturale del territorio». Lo scopo è far fare «un salto di qualità» e riuscire a fare della Fondazione «uno strumento di promozione culturale a 360 gradi della Regione Campania».
«Il teatro - ha sottolineato l'amministratore unico - è, come il giornalismo, uno straordinario strumento di intermediazione civica ed è anche una forma di riscatto, di recupero sociale e di integrazione ed è a questa sfida che metto a disposizione la mia esperienza professionale ringraziando il presidente De Luca che mi ha dato questo onore ma anche onere e responsabilità».
Il Mattino