Torre del Greco, morì per le esalazioni di gas gli indagati verso il processo

Francesco Mazzacane perse la vita in un residence di Milano per un guasto alla caldaia

Torre del Greco, morì per le esalazioni di gas gli indagati verso il processo
Svolta nell'inchiesta sulla morte Francesco Mazzacane, il ragazzo di 24 anni che il 9 novembre di due anni fa perse la vita mentre alloggiava al residence Linate di Novegro di...

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Svolta nell'inchiesta sulla morte Francesco Mazzacane, il ragazzo di 24 anni che il 9 novembre di due anni fa perse la vita mentre alloggiava al residence Linate di Novegro di Segrate (in provincia di Milano), dove si era trasferito dopo essere stato assunto da una catena di supermercati nel punto vendita della zona.

Al termine delle indagini preliminari, il sostituto procuratore di Milano che segue il caso ha chiesto infatti il rinvio a giudizio per le due persone già iscritte nel registro degli indagati: si tratta di Claudio Giuseppe Gasperin, 70 anni, legale rappresentante della società proprietaria della struttura ricettiva, e Ion Grubi, 42 anni, di origine moldave ma residente a Pioltello, l'idraulico a cui era stata affidata l'installazione e manutenzione della caldaia dalla quale sarebbero partite le esalazioni di monossido di carbonio fatali per Mazzacane (nelle circostanze rimase gravemente intossicato ma si salvò il compagno Pietro Caputo, oggi 21 anni, residente a Torre Annunziata e presente in quei giorni nel milanese).

Secondo la tesi del pubblico ministero Isabella Samek Ludovici, il locale interrato dov'era stata installata la caldaia non sarebbe stato adeguato ai requisiti tecnici e di sicurezza e non avrebbe garantito una sufficiente aerazione. Inoltre, l'impianto non sarebbe stato collaudato e non sarebbe stato spento, in attesa di risolvere anomalie e cattivi funzionamenti del sistema che avrebbe palesato nel corso del tempo. Infine, sempre secondo chi indaga sulla tragedia, l'installazione della caldaia, anziché ad un centro di assistenza autorizzato, sarebbe stata affidata ad una persona del tutto priva della necessaria competenza e preparazione, ovvero il cittadino moldavo anche lui finito sotto inchiesta.

Il giudice per le udienze preliminari del tribunale milanese Sonia Mancini ha fissato per il prossimo 26 settembre l'udienza preliminare del processo nel quale i familiari dei due ragazzi saranno assistiti dal pool legale dello Studio3A-Valore Spa.

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Il Mattino